Tradizioni Natalizie nel mondo, la figura di Babbo Natale
16-12-2014 21:15 - CULTURA
Di Giada Verre. Il Natale è una festività celebrata in tutto il mondo, in ogni paese, tutti i popoli di diverse religioni festeggiano secondo le proprie tradizioni e culture questo giorno. Nelle epoche pre cristiane il mese di Dicembre rappresentava un periodo di celebrazioni; in concomitanza con il solstizio d´inverno veniva onorato il "rinascere" del sole: le giornate iniziavano ad allungarsi con la speranza di raccolti abbondanti e periodi di prosperità. Gli antichi Egizi festeggiavano la nascita del Dio Horus, i Greci quella di Dioniso, gli Scandinavi quella del dio Frey e i Romani celebravano Saturno, dio dell´agricoltura. Con il sopraggiungere del cristianesimo i riti pagani vennero sostituiti con la festa della nascita di Gesù, figlio di Dio, portatore di pace e salvezza in tutta l´umanità. Il giorno di Natale, in tutti i popoli e in tutte le epoche è quindi sempre stato considerato come un momento di serenità, felicità, augurio e bontà. Nacquero, nel corso dei secoli, leggende e credenze legate a questa giornata e ai suoi simboli, in grado di affascinare genitori e bambini; il personaggio di Babbo Natale, come quello della Befana, e le tradizioni e racconti popolari Natalizi che variano da paese a paese. Il personaggio caratteristico del Natale è sicuramente Babbo Natale, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni; questa figura deriva principalmente dal personaggio storico di San Nicola vescovo di Myra (città situata nell´odierna Turchia) di cui si racconta che ritrovò e riportò in vita cinque bambini rapiti e uccisi da un oste, e che per questo venne considerato il protettore dei bambini. In Italia tale personaggio è conosciuto come San Nicola di Bari, poiché le reliquie del vescovo furono traslate nella città italiana da alcuni pescatori nel 1087, e per ospitarle venne costruita una basilica, meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli. In Germania prima dell´arrivo del cristianesimo il folclore tedesco narrava che il dio Odino ogni anno tenesse una battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti. La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali vicini al caminetto, riempendoli di cibarie per sfamare il cavallo del dio, in cambio Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi; questa pratica è sopravvissuta in Belgio e nei Paesi Bassi. La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi, ed è all´origine dell´abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile a quella diffusa in Italia il 6 gennaio all´arrivo della Befana. Un´altra leggenda folklorica legata alle tribù germaniche racconta la vicenda di un sant´uomo (in alcuni casi identificato con San Nicola) in lotta contro un demone, che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle loro case attraverso la canna fumaria durante la notte, uccidendo i bambini. Il sant´uomo catturò il demone e, obbligato ad obbedire ai suoi ordini, venne costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando doni ai bambini; questa leggenda ha anche altre versioni, una delle quali ritrae il demone circondato da elfi e folletti, diventando quindi Babbo Natale. In Islanda si crede che ci siano ben 13 Babbo Natale, poiché la loro tradizione di doni a Natale è basata su 13 folletti, chiamati Jòlasveinar, i cui nomi derivano dal tipo di attività o cibo che preferiscono. Questi folletti due settimane prima del Natale fanno il bagno nella sorgente del lago di Niva, quindi lasciano le grotte dove abitano per portare ai bambini islandesi buoni dei doni, che vengono messi nelle scarpe che quest´ultimi lasciano sotto le finestre. Il Babbo Natale odierno viene rappresentato come un anziano signore corpulento e barbuto, vestito con i colori caratteristici natalizi, il rosso e il bianco; la notte della vigilia di Natale vola di casa in casa su una slitta trainata da renne portando doni per i bambini buoni. La renna appare con Santa Claus poiché la tradizione lo ha fatto un personaggio proveniente dal Nord Europa (in Finlandia secondo gli europei, al Polo Nord per gli americani, e nel Nord del Canada per i canadesi). La renna era sacra a Isa o Disa, la dea grande Madre degli Scandinavi, e assume spesso il significato di simbolo lunare, come tutti gli altri cervidi, perciò ha ruoli funerari e di guida delle anime dei defunti nell´oltretomba, ma soprattutto ha significati notturni, che la collega alla figura di Santa Claus, che giunge di notte portando doni. In alcuni paesi la tradizione vuole che la sera della vigilia di Natale si lascino un bicchiere di latte e dei biscotti per Babbo Natale, in Inghilterra e in America vengono inoltre lasciate delle carote per le renne; secondo la tradizione olandese e spagnola invece, i bambini "mettono fuori la scarpa", ovvero riempiono una scarpa con del fieno e una carota e prima di andare a dormire la lasciano fuori di casa. Legata alla rappresentazione di Babbo Natale è la figura russa di Nonno Gelo "Дeд Мороз", che porta regali ai bambini ed è vestito con un cappotto azzurro; è aiutato dalla nipotina Снегурочка (Sneguročka) e la sua slitta è trainata da 3 cavalli anziché renne. Tale figura è presente in tutto il blocco ex-sovietico e soltanto recentemente, viene rappresentato con la giacca rossa e stivali di pelliccia.
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