Frida e Diego; tormento e passione
24-11-2014 22:48 - CULTURA
Genova, di Giada Verre. Dal 20 Settembre 2014 all´8 Febbraio 2015 si terrà al Palazzo Ducale di Genova la mostra "Frida Kahlo e Diego Rivera", dedicata all´amore tormentato tra la celebre pittrice Messicana e il suo mentore e compagno Diego. Frida Kahlo nacque a Coyoacàn il 6 Luglio del 1907, la sua vita, dedicata all´arte, all´impegno politico e all´amore, fu travagliata e segnata da avvenimenti tragici, il più terribile dei quali fu l´incidente che la convolse all´età di 18 anni, quando l´autubus sul quale viaggiava venne schiacciato da un tram; per Frida le conseguenze dell´incidente furono gravissime, e cambiarono per sempre l´esistenza della pittrice, che si rinchiuse in una profonda solitudine, trovando rifugio solo nella sua arte. Frida riportò diverse fratture alla colonna vertebrale, al collo del femore, alla gamba e al piede; nel corso della sua vita dovrà subire 32 operazioni chirurgiche, in seguito all´incidente fu costretta ad anni di riposo nel letto di casa, da dove, grazie ad uno specchio posto sopra al letto, iniziò a dipingere i suoi famosi autoritratti. Dopo essersi ripresa, seppur con forti dolori che dovrà sopportare per tutta la vita, decise di portare le sue opere a Diego Rivera, illustre pittore dell´epoca, per avere una sua critica. I due artisti si sposarono nel 1929, nonostante l´opposizione dei genitori di Frida, che definirono la celebrazione "Il matrimonio tra una colomba e un elefante"; fu l´inizio di un amore lungo e tormentato, costellato da tradimenti, passioni e gelosie, ma nonostante le numerose relazioni extra-coniugali che Diego intrattenne con le sue modelle, e che di conseguenza ebbe anche Frida (tra le quali troviamo nomi illustri come il rivoluzionario russo Lev Trotsky, il poeta André Breton, e anche alcune avventure omosessuali) i due artisti tornarono sempre insieme, a dimostrare quanto forte fosse il loro legame. Decisero di vivere in due case separate, collegate da un ponte, in modo da avere ognuno i propri spazi "da artista". In seguito al tradimento di Diego con la sorella di Frida, nel 1939, i due divorziarono; nei suoi diari la pittrice scrisse: "Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita, Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l´altro fu Diego". L´anno seguente Rivera tornò da Frida, facendole una nuova proposta di matrimonio, che lei accettò seppur con qualche dubbio; si risposarono nel 1940 a San Francisco. Un ulteriore dispiacere per la pittrice, fu quello di non avere avuto figli; Frida possedeva un fisico inadatto ad una gravidanza a causa delle ferite riportate nell´incidente del 1925, e per questo ebbe un aborto spontaneo quando si trovava con il marito negli Stati Uniti; il feto divenne inoltre un immagine ricorrente nei suoi dipinti, nei quali l´artista sfogava il suo dolore, rappresentando gli incidenti della sua vita, da cui derivò il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato, in una fusione di surrealismo e folklore messicano. Pochi anni prima della sua morte avvenuta nel 1954 a Frida le venne amputata la gamba destra, ormai in grangrena; morì di polmonite bronchiale, venne cremata e le sue ceneri sono conservate nella Casa Azul, sede dell´odierno Museo Frida Kahlo. Le ultime parole che scrisse sul suo diario furono: "Spero che l´uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più". Osservare i quadri di Frida Kahlo è come perdersi in un sogno, in cui prendono forma immagini ricorrenti, spesso violente, ma profondamente legate alla sua terra natale, da cui derivano i forti colori e lo stile naif influenzato dallo stridentismo messicano che ricorda la tradizione precolombiana; il rapporto con Diego sembra trasparire da ogni singola opera, quasi ne avesse sempre fatto parte, quasi si fossero sempre appartenuti. Il binomio amore morte è sempre presente, incarnazione dello spirito dualista della sua terra, sole e luna, luce e oscurità, Frida e Diego. La sua arte rappresenta una rivoluzione interiore, trasmettendo sensazioni universali legati all´estrema solitudine e dolore che sopportò per tutta la vita fino al termine dei suoi giorni, ormai dipendente da narcotici e antidolorifici. Frida seppe trasmettere ai suoi quadri la sua stessa vita, le sofferenze e le gioie, l´amore e i tormenti; lo spirito forte e libero ma indissolubilmente legato alle sue origini; tutto il suo essere racchiuso nell´arte che le salvò la vita.
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