Ivrea: Comunicazione in città e uno spiacevole qui pro quo
20-03-2024 01:26 - ATTUALITA´
Ivrea (TO), di Redazione. Il primo assioma della comunicazione della Scuola di Palo Alto è: «Non si può non comunicare», infatti, secondo gli autori: «Tutto il comportamento, e non soltanto il discorso, è comunicazione, e tutta la comunicazione, compresi i segni del contesto interpersonale, influenza il comportamento». Nel pensare e ripensare a questo che è uno dei pilastri per chi fa della comunicazione il suo mestiere, ha fatto molto pensare lo spiacevole recente qui pro quo con una rappresentante del nuovo progetto di comunicazione del Comune di Ivrea, «Ivrea in corso», presentato poche settimane fa, con il quale la Città vuole raccontare come le risorse del Pnrr, dei fondi nazionali e dell'Unione Europea, sono e verranno impiegati a Ivrea. Infatti, durante l'incontro del 19 marzo, organizzato dall'amministrazione comunale presso il Polo Formativo delle Officine H, per l'aggiornamento sul cantiere di Piazza Perrone, sono stati distribuiti su tutti i banchi dei pieghevoli (in foto) in cui la Città racconta i suoi cantieri. Al termine dell'incontro, tuttavia, una signora, poi presentatasi come responsabile della comunicazione, ha raccolto quelli non presi dai presenti. Fin qui tutto bene. Peccato, però, che nell'andare a recuperare esattamente 10 pieghevoli da distribuire ad alcuni cittadini impossibilitati a presenziare, ma interessati al progetto, la comunicatrice abbia dapprima richiesto il motivo e, dopo averlo spiegato, garantendo ironicamente che non sarebbero stati usati per accendere la stufa, abbia redarguito affermando che loro puntano al fatto che la gente vada a vedere le informazioni sul sito e che se chiunque prendesse 30 pieghevoli a testa (anche se erano 10) loro resterebbero senza. Tutto comprensibile, se non fosse per il fatto che i pieghevoli stessi fanno parte di questo progetto di comunicazione tanto decantato e il fatto che qualcuno li distribuisca alla cittadinanza al posto loro, dovrebbe essere motivo di doppia gratitudine, sia per il risparmio in termini di tempo ed economici, sia per la divulgazione spontanea del progetto stesso. Dopotutto, come più volte ricordato, la popolazione eporediese è di un'età medio-alta, non sempre tanto avvezza alla tecnologia, e le informazioni non sempre facilmente recuperabili online, di conseguenza i pieghevoli per alcuni sono fondamentali. E poi la domanda sorge spontanea: se non per essere distribuiti alla popolazione, cosa se ne fa dei pieghevoli chi li crea? La risposta è stata presto svelata: «Se ne avanzeranno li distribuiremo nei locali», e su questo, visto quanto accaduto, sembrerebbero esserci pochi dubbi... Inoltre, la “comunicazione” è proseguita con la spiegazione che si tratta dei progetti dell'attuale amministrazione comunale, ma alla confutazione del fatto che ben 10 dei progetti illustrati sono stati presentati ed i fondi del Pnrr ottenuti grazie al lavoro certosino di due ex assessori dell'amministrazione precedente, Piccoli e Cafarelli, sempre l'addetta ha ribadito che li avrebbero presentati anche gli attuali assessori, a dimostrazione che sembrerebbe esserci qualche carenza sulla conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa. Però, c'è un però, e sempre una spiegazione a tutto, dal momento che un collega avrebbe fatto notare un probabile errore nei pieghevoli stessi, ovvero la pubblicazione di soli 13 progetti, su 14 illustrati, ed ecco che allora tutto sembrerebbe prendere forma e avere un senso, anche se, verrebbe da dire, anziché tutta questa pantomima poco piacevole e che non fa troppo onore alla comunicazione stessa, non sarebbe stato meglio spiegare pacificamente il motivo del non voler distribuire i medesimi?
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