Ivrea: incontro al peperoncino sui lavori della ferrovia
19-03-2024 22:00 - ATTUALITA´
Ivrea (TO), di Désirée Gabella. «Mi aspettavo un incontro per avere delucidazioni sui lavori di elettrificazione della ferrovia, ma si è trasformato in una riunione di condominio», è stato il commento di Rachele, una cittadina eporediese che ha partecipato come molti concittadini questa sera, martedì 19 marzo, all'incontro di aggiornamento sul cantiere di Piazza Perrone, organizzato dall'amministrazione comunale presso il Polo Formativo delle Officine H, ad Ivrea. A dare il via al dibattito sono stati il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, e l'assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici, Francesco Comotto, che hanno illustrato, insieme ad un rappresentante della ditta esecutrice dei lavori (la Luigi Notari Spa) e ad un tecnico dell'ufficio comunale competente, le fasi operative del cantiere e le ipotesi di modifica della viabilità dello stesso. Sul comunicato stampa, pubblicato ed inviato qualche giorno fa, era specificato: «La cittadinanza è invitata a partecipare». In effetti la cittadinanza ha partecipato, vista l'affluenza in Aula Magna del Polo Formativo, però, forse, avrebbero dovuto aggiungere «e a non fare domande scomode», dal momento che i toni hanno iniziato ad accendersi quando qualche cittadino ha posto l'attenzione sulle possibili difficoltà che i lavori e le variazioni al traffico potrebbero comportare. Anche Rachele, che ha qualche difficoltà maggiore negli spostamenti, legata ad una disabilità motoria, ha avanzato domande, ed ha dovuto persino difendersi da affermazioni di altri partecipanti che quasi sminuivano le obiezioni che poneva legate alle sue problematiche. «Le domande scomode avrebbero dovuto aspettarsele, quindi rispondere adeguatamente, senza sentirsi subito aggrediti – ha sottolineato Rachele – anche perché se certe domande ti sorprendono vuol dire che non conosci Ivrea, ed io gliel'ho fatto notare. Ad esempio un doppio senso di marcia in via Garibaldi, con i sanpietrini, due macchine, o pullman, e magari un pedone, è un suicidio. Poi, una persona ha posto la domanda di come poter arrivare in corso Cavour e anziché spiegargli le cose con calma, hanno sollevato una polemica. Io ho capito cosa volesse chiedere, voleva sapere come arrivarci, come parcheggiare, voleva semplicemente una delucidazione e invece si è sollevato un polverone e non gli hanno dato una risposta». In effetti, l'assessore Comotto, dapprima gli ha risposto che non cambiava nulla, ma alla sua continua richiesta di delucidazioni, l'ha invitato inspiegabilmente ed immotivatamente ad abbassare i toni. «Se una persona ripete la stessa domanda è perché magari non ha capito, oppure si sono spiegati male – ha proseguito Rachele – Inoltre, notavo che alcune persone ponevano delle domande, ma sotto sotto volevano dire altro, e comunque esprimevano preoccupazioni legittime, che meritano rispetto, senza continue frecciatine, né sentirsi in una gabbia di leoni, senza che qualcuno le deridesse, perché è un argomento molto delicato, non siamo tutti esperti. Poi devono pensare che la maggior parte delle persone in città, ed anche quelle presenti alla serata, sono anziane, quindi magari ci va un po' più di pazienza, spiegando le cose con calma, anche più volte se necessario». Persino quando il nostro collega ha chiesto delucidazioni sulla tempistica di chiusura cantiere e come pensassero di aggirare i problemi legati al prossimo Carnevale 2025, le risposte sono sembrate approssimative e quasi sbeffeggianti, mentre la domanda era seria e tutt'altro che ironica. «Io con garbo ho spiegato la situazione attuale che impatterà molto anche per le persone con problemi di deambulazione e potrebbe aumentare la deviazione del traffico nella zona del Crist – ha concluso Rachele – Inoltre, quando ho fatto notare la problematica che si creerà in piazza Gioberti, mi hanno guardato come per dire “non ci avevo pensato”, giuro mi sono sentita come in un noto film comico...». In conclusione, l'incontro, che avrebbe potuto essere un importante momento di confronto e scambio tra cittadinanza ed amministrazione comunale, si è trasformato quasi in un semplice “elenco della spesa”, quando, dal momento che chi osava porre obiezioni veniva tacciato di essere disfattista, e volendo i presentatori arrivare al termine delle slide, alla fine molte persone non hanno più osato porre domande e commentavano timidamente solo con i propri vicini di banco. Fino ad arrivare all'ultima slide, sulla mobilità sostenibile, con l'auspicio dell'amministrazione che i cittadini si muovano sempre più in bici, a piedi o con i mezzi pubblici, affermando che hanno fatto delle rilevazioni che dimostrano che la maggior parte degli automobilisti percorrono con la macchina circa un chilometro. Che, detta così, sembrerebbe che gli Eporediesi siano semplicemente pigri e prendano l'auto solo per andare a comprare il pane, ma probabilmente dimenticando, o non tenendo conto, che: la popolazione eporediese ha un'età medio-alta e coloro che sono ancora attivi lavorativamente si devono spesso spostare in auto per lavoro; il territorio non è pianeggiante e le strade sono spesso dissestate o composte da sampietrini (che piaceranno tanto all'amministrazione, ma possono diventare pericolosi); le piste ciclabili sono inesistenti, o presenti solo a tratti; i mezzi pubblici e relative corse sono insufficienti. La mobilità sostenibile, infatti, è una cosa stupenda, se sei giovane e/o senza problemi di deambulazione, se vivi in un territorio pianeggiante che ti permetta di spostarti in bici su strade scorrevoli e sicure, che non siano simili ad un Gruviera dove rischi costantemente di cadere (ed alla sottoscritta è successo più volte), se non devi fare chilometri per andare a lavoro, oppure se vivi in una città tecnologicamente avanzata, con la metro che passa persino in mezzo ai palazzi, o anche semplicemente con mezzi pubblici adeguati che non ti facciano aspettare un'ora tra una corsa e l'altra (quando non la saltano), o stracolmi di persone negli orari di ingresso e uscita scolastica, e soprattutto che passino a tutte le ore, anche di sera, ma direi che, al momento, ad Ivrea, siamo ancora parecchio lontani da tutto ciò. Seguirà il video dell'intera conferenza.
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