Il sito internet del Distretto dell´Eporediese diventa erotico
06-05-2015 05:44 - CRONACA
Ivrea (TO), di Redazione. Se è vero che "tutto si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", e´ anche vero che in alcuni casi le trasformazioni sono eccessivamente drastiche e, talvolta, addirittura scomode. E´ il caso del Distretto dell´Eporediese, che ha visto trasformare i contenuti del suo sito internet www.distrettoeporediese.it, in comunicazioni di carattere pornografico. Come sia potuto succedere? Molto semplice, ma evidentemente non per chi avrebbe dovuto monitorare costantemente il sito internet in questione. Fatto sta che, essendo scaduto il dominio nell´Agosto del 2011, e non essendo stato rinnovato, dopo pochi anni e´ stato riacquistato da un altro utente che ha realizzato un nuovo sito, sotto lo stesso url, con contenuti inequivocabilmente di matrice erotica. Ed è così che il dominio e´ passato dalla proprietà del sindaco di Ivrea in carico, Carlo Della Pepa, precedente titolare del sito, ad un privato cittadino, peraltro non eporediese. Cosa abbia spinto una persona a realizzare un sito con contenuti simili utilizzando un dominio che non ha nulla a che vedere con essi è´ ancora ignoto. La domanda maggiore, tuttavia, e´ come sia stato possibile che nessuno del Distretto o chi avrebbe dovuto occuparsi del sito se ne sia accorto. Altro fattore di polemica sta nel costo del sito precedente, a quanto pare tutt´altro che economico, con l´aggravante che pare essere prevista una cifra analoga per realizzarne uno nuovo. Insomma beffa nella beffa, soprattutto per chi nel progetto del Distretto e sul fatto che potesse portare a qualcosa di buono ci aveva creduto davvero. Ma quella del Distretto sembrerebbe essere una favola, che parte da molto lontano, da qualche anno fa, giusto per dare un´idea da quando Alberto Avetta era ancora assessore al Commercio del Comune di Ivrea, e nel mentre aveva passato il testimone ad Elisabetta Ballurio per candidarsi alle Provinciali, e quando Luigi Sergio Ricca, attuale sindaco di Bollengo (TO), era assessore Regionale. Questa "favola" merita di essere raccontata. C´era una volta una ridente località in Piemonte, più esattamente nel Canavese, piena di iniziative, e che, raggruppando ben 12 comuni del territorio, tra cui Ivrea capofila, ambiva a diventare un luogo di attrazione turistica e rilancio dell´economia, al punto da essere spesso paragonato ad grande Centro Commerciale naturale. Questi 12 comuni erano stati raggruppati in un´unica grande entità denominata "Distretto dell´Eporediese", fortemente voluta e promossa dall´assessorato al Commercio di Ivrea, dai sindaci dei 12 comuni, e patrocinata dalla Regione Piemonte. Come tutte le favole che si rispettino l´avvio della storia era tutto "rose e fiori", una cifra di tutto rispetto, che pare ruotasse intorno ai 500 mila euro, per promuovere e rilanciare il territorio, comuni che avrebbero dovuto attirare turismo e rilanciare l´economia delle attività locali al pari di altri importanti centri, sul modello ad esempio di Serravalle, negozi che avrebbero potuto rinnovare insegne e vetrine con una semplice richiesta, centri abbelliti, sponsorizzazioni sui principali media locali e chi più ne ha più ne metta. E sempre come nelle migliori favole che si rispettino, ad un certo punto, tutta questa situazione idilliaca e´ andata scemando. Quanto effettivamente il territorio abbia "goduto" dei benefit del Distretto è una questione che meriterebbe un´accurata indagine sul territorio, ciò che invece risulterebbe abbastanza evidente, sia per i visitatori, che per chi vive nell´area del Distretto e´ il fatto che non pare ci siano stati evidenti "cambiamenti d´abito" sul territorio. Anche quanto evidentemente speso in cartellonistica pubblicitaria, parrebbe essersi ridotto a pannelli poi destinati ad essere dimenticati, fino a poco tempo fa, ormai usurati da tempo ed incuria nel retro del capannone "Adriano Olivetti", meglio noto come "meeting point". Pare invece non pervenuto, a detta degli stessi commercianti, alcun aiuto economico per rifacimento o abbellimento di insegne o vetrine dei negozi, e chi ha deciso di rinnovarsi pare l´abbia fatto a proprie spese. In tutto questo divenire di eventi, dunque, il problema verificatosi con il sito internet sembrerebbe l´epilogo di una serie di "falle" del Distretto Eporediese, che, partito come un progetto assolutamente lodevole e ricco di buoni propositi, a distanza di pochi anni forse meriterebbe qualche rivisitazione non solamente dal punto di vista della comunicazione informatizzata. Comunque, di questa "favola" canavesana si attende ancora una fine, che come nelle più belle storie ci si augurerebbe essere lieta, anche se, al momento, l´unica cosa certa e´ che il sito internet attirerà probabilmente un´ampia fetta di pubblico, ma forse non proprio con le stesse intenzioni che il Distretto si era prefissato. Qualcuno su questa strana liason ha già visto un ipotetico segno ironizzando con facili conclusioni che non specificheremo oltre. Altri ancora sosterrebbero il classico "purché se ne parli". Al momento non resta dunque che attendere ulteriori sviluppi.
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