Addio a David Bowie, si spegne a 69 anni il Duca Bianco
11-01-2016 18:21 - ATTUALITA´
“Per me la musica è il colore. Non il dipinto.
La mia musica mi permette di dipingere me stesso”
-David Bowie
Ivrea (Mondo). Di Giada Verre. È morto nella notte di domenica 10 gennaio la stella del rock David Bowie dopo una lotta contro il cancro durata 18 mesi. David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones, nato a Brixton, quartiere di Londra l’8 Gennaio 1947, ha attraversato cinque decenni di musica rock, in continua metamorfosi l’artista britannico ha rivoluzionato la scena musicale, reinventando gli stili e precorrendo le mode dagli anni sessanta fino al suo ultimo lavoro, “Blackstar” l’album pubblicato l’8 gennaio nel giorno del suo 69esimo compleanno. È nel 1969 con “Space Oddity” che Bowie inizia a farsi conoscere, seguito da “The man who sold the world”. Ma il vero successo arriva con l’album pubblicato nel 1972 “The Rise and fall of Ziggy Stardust” disco venerato che racconta la storia del primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, che fa di Bowie un portavoce della libertà sessuale. Seguono altri successi e altri alter ego, tra cui Aladdin Sane, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il Duca Bianco). David Bowie, artista camaleontico, si è reinventato cambiando pelle e stili, in modo da poter mostrare le varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. Alla fine degli anni settanta Bowie si trasferisce a Berlino, dove con la collaborazione di Brian Eno arriva alla fase forse più sperimentale, quella della cosiddetta trilogia berlinese con “Low”, “Heroes” e “Lodger”, incisi tra il 1977 e il 1979. Negli anni ottanta, conciliando rock e teatro, pop e avanguardia, trasgressione e ambiguità sessuale in un continuo mescolare di linguaggi e registri diversi con la massima libertà, pubblica hit gigantesche come “Scary monster” e “Let’s dance”. Artista versatile su più fronti, ebbe modo di esprimersi anche attraverso il cinema, recitando in film come “L’uomo che cadde sotto la terra”, “Gigolò”, “Furyo”, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” (dove interpreta sé stesso cantando Heroes) “Absolute Beginners”, “Labyrinth”. Dopo un silenzio durato dieci anni e un intervento al cuore nel 2004, nel 2013 pubblica l’album “The Next Day”; l’ultima apparizione live risale a un concerto di beneficenza a New York nel 2006. Artista eclettico, versatile, eccessivo e rivoluzionario, David Bowie ha cambiato e ispirato la scena musicale per quasi mezzo secolo, producendo instancabilmente fino agli ultimi mesi di vita con l’album “Blackstar”, la sua uscita di scena, il suo testamento, il suo canto del cigno. Il suo nome resterà indelebile nella storia della musica, accanto ai nomi di John Lennon, Jim Morrison, Freddie Mercury; e la sua stella, la stella di Ziggy Stardust, continuerà a brillare ricordandoci che tutti possiamo essere eroi, anche solo per un giorno.
La mia musica mi permette di dipingere me stesso”
-David Bowie
Ivrea (Mondo). Di Giada Verre. È morto nella notte di domenica 10 gennaio la stella del rock David Bowie dopo una lotta contro il cancro durata 18 mesi. David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones, nato a Brixton, quartiere di Londra l’8 Gennaio 1947, ha attraversato cinque decenni di musica rock, in continua metamorfosi l’artista britannico ha rivoluzionato la scena musicale, reinventando gli stili e precorrendo le mode dagli anni sessanta fino al suo ultimo lavoro, “Blackstar” l’album pubblicato l’8 gennaio nel giorno del suo 69esimo compleanno. È nel 1969 con “Space Oddity” che Bowie inizia a farsi conoscere, seguito da “The man who sold the world”. Ma il vero successo arriva con l’album pubblicato nel 1972 “The Rise and fall of Ziggy Stardust” disco venerato che racconta la storia del primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, che fa di Bowie un portavoce della libertà sessuale. Seguono altri successi e altri alter ego, tra cui Aladdin Sane, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il Duca Bianco). David Bowie, artista camaleontico, si è reinventato cambiando pelle e stili, in modo da poter mostrare le varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. Alla fine degli anni settanta Bowie si trasferisce a Berlino, dove con la collaborazione di Brian Eno arriva alla fase forse più sperimentale, quella della cosiddetta trilogia berlinese con “Low”, “Heroes” e “Lodger”, incisi tra il 1977 e il 1979. Negli anni ottanta, conciliando rock e teatro, pop e avanguardia, trasgressione e ambiguità sessuale in un continuo mescolare di linguaggi e registri diversi con la massima libertà, pubblica hit gigantesche come “Scary monster” e “Let’s dance”. Artista versatile su più fronti, ebbe modo di esprimersi anche attraverso il cinema, recitando in film come “L’uomo che cadde sotto la terra”, “Gigolò”, “Furyo”, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” (dove interpreta sé stesso cantando Heroes) “Absolute Beginners”, “Labyrinth”. Dopo un silenzio durato dieci anni e un intervento al cuore nel 2004, nel 2013 pubblica l’album “The Next Day”; l’ultima apparizione live risale a un concerto di beneficenza a New York nel 2006. Artista eclettico, versatile, eccessivo e rivoluzionario, David Bowie ha cambiato e ispirato la scena musicale per quasi mezzo secolo, producendo instancabilmente fino agli ultimi mesi di vita con l’album “Blackstar”, la sua uscita di scena, il suo testamento, il suo canto del cigno. Il suo nome resterà indelebile nella storia della musica, accanto ai nomi di John Lennon, Jim Morrison, Freddie Mercury; e la sua stella, la stella di Ziggy Stardust, continuerà a brillare ricordandoci che tutti possiamo essere eroi, anche solo per un giorno.
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