Berlino, 9 Novembre 1989: a 26 anni dalla caduta del muro
09-11-2015 12:37 - ATTUALITA´
Berlino (Mondo), di Giada Verre. 26 anni fa, il 9 novembre 1989, cadde il muro di Berlino, considerato uno dei principali eventi storici del Novecento. Quel giorno, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite nella Germania Ovest sarebbero state permesse, decretando così l´apertura delle frontiere tra le due parti della città, rimaste separate per 28 anni. Il muro di Berlino, considerato il simbolo della cortina di ferro, venne eretto il 13 agosto 1961 dalla Germania Est (filorussa) per impedire i contatti con la Germania Ovest (filoamericana), tracciando una linea di confine europea tra la zona d´influenza statunitense e quella sovietica. Almeno 133 furono le vittime che durante gli anni di divisione caddero nella cosiddetta "striscia della morte", uccise dalla polizia di frontiera della DDR (Repubblica Democratica Tedesca Est) mentre cercavano di scavalcare il muro nel disperato tentativo di raggiungere la Berlino Ovest. La divisione della città venne decisa durante la conferenza di Jalta tenuta nel 1945, poco prima della fine della seconda guerra mondiale, e stabiliva la divisione della capitale tedesca in quattro settori controllati da Unione Sovietica, Stati Uniti d´America, Regno Unito e Francia; anche se nominalmente indipendenti, i settori controllati da questi ultimi divennero parte della Germania Ovest assieme alla parte controllata dagli Stati Uniti d´America. I movimenti dei cittadini tra i vari settori vennero limitati con lo sviluppo della Guerra Fredda, arrivando nel 1952 alla completa chiusura del confine tra le due parti del paese, e all´inizio della costruzione di un muro, il 13 agosto 1961, per evitare l´esodo della popolazione della Germania Est. Il muro, che divenne ben presto il simbolo della tirannia comunista, venne più volte ricostruito e rinforzato, e a partire dal 1975 il confine venne protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, fossati anticarro, torri di guardia con cecchini armati, bunker e strade illuminate per il pattugliamento. Non pochi furono i tentativi di fuga, inizialmente ideati con metodi casalinghi per poi evolversi in piani spettacolari, come nel caso di Winfried Freudenberg, ultima vittima del muro, morto l´8 marzo del 1989, che aveva intrapreso una fuga con una mongolfiera autocostruita, caduta poi sopra il territorio della Berlino Ovest. Molti altri nomi si aggiungono alla lista dei "caduti del muro", uomini, donne, bambini, tutti deceduti nel disperato tentativo di raggiungere la libertà, in alcuni casi vennero addirittura ripresi dai media occidentali, come il diciottenne Peter Fechter, prima ferito dai cecchini e poi lasciato morire dissanguato nella striscia della morte. L´esodo dei cittadini della Berlino Est iniziò l´11 settembre 1989, quando l´Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l´Austria. Alla notizia che non sarebbe stato consentito di attraversare la cortine di ferro ai cittadini non ungheresi, iniziarono dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est; di fronte a tali disordini il leader della DDR Erich Honecker, si dimise il 18 ottobre e venne sostituito da Egon Krez. Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa venne annunciato che gli abitanti della Berlino Est avrebbero potuto attraversare il confine; in realtà gli ordini vennero confusi, poiché il permesso sarebbe dovuto entrare in vigore nel giro di qualche giorno, ma di fronte alle migliaia di cittadini che si riversarono per le strade di Berlino, le guardie non poterono non aprire le frontiere. Nei giorni successivi molte persone accorsero al muro per abbatterlo e staccarne dei souvenir, coloro che vennero poi chiamati Mauerspechte ("picchi del muro"). Il 18 marzo del 1990 si tennero le prime libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca, e la Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990. A 26 anni dalla caduta del muro, dalla riunificazione della Germania e dalla fine della Guerra Fredda, Berlino è una normale capitale europea. È una città che nel corso della storia è più volte rinata dalle sue ceneri: bombardata, ricostruita, divisa, riunificata, Berlino mostra le sue ferite con un certo orgoglio, come appunto al "Berlin Wall Memorial", il memoriale del muro. Di fronte a ciò che rimane di quei 155 km di muro, sembra quasi di vedere le migliaia di persone che con i picconi in mano distrussero quel simbolo di divisione e oppressione, coloro che la notte del 9 Novembre, dopo quasi trent´anni di separazione, si ricongiunsero ai loro connazionali gridando "Wir sind ein Volk!", "Noi siamo il popolo!".
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