PAOLO AMICO IVREA CITTA´ INDUSTRIALE - Ivrea città per l´arte
22-11-2016 11:49 - ATTUALITA´
La mostra "Ivrea Città Industriale, Ivrea Città per l´Arte", che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Ivrea, della Città Metropolitana di Torino, della Fondazione Olivetti e del Comune di San Cataldo,
E´ stata inaugurata l´11 novembre alle ore 18,30 presso l´Antica Sinagoga di Ivrea, via Quattro Martiri 20,
e sarà aperta al pubblico dal 12 novembre all´8 dicembre 2016, con il seguente orario: sabato, domenica e festivi 10-13 / 15-18,30, feriali 15-18,30 e su appuntamento alla mattina.
La mostra propone le opere del birorealista siciliano Paolo Amico appositamente prodotte per l´evento ed ospita il video "Shapes" di Francesco Mattuzzi presentato nel 2012 al Padiglione Italia della Mostra Internazionale di Architettura della biennale di Venezia e si propone l´obiettivo di valorizzare il patrimonio umano e artistico/architettonico che permea la Città di Ivrea. Essa raggruppa quindici opere del giovane birorealista siciliano Paolo Amico, realizzate per l´evento con tecniche differenti. Per dieci di esse l´artista ha utilizzato la propria tradizionale tecnica: sovrapposizioni di piccoli tratti che richiamano le velature degli Antichi. Una è stata prodotta con cinque penne posizionate contemporaneamente in una mano ottenendo un effetto più pittorico e quattro sono state realizzate con la macchina per scrivere, in particolare mediante l´utilizzo del tasto raffigurante la lettera "O". Il percorso della mostra prevede un primo gruppo di opere dal sapore più sentimentale e uno più strettamente legato all´architettura industriale della città, arricchito dalla proiezione di video sulla realizzazione delle opere stesse che ben fanno comprendere le tecniche utilizzate dall´artista.
La mostra ospita anche il video "Shapes" del regista Francesco Mattuzzi, nato a Rovereto nel 1979, selezionato nel 2016 al Berlinale Talents - Festival del Cinema di Berlino come miglior regista esordiente. Esso celebra la bellezza dell´architettura olivettiana in una modalità che fonde la dimensione visiva e quella musicale.
Completa la proposta, quale Evento Collaterale, il docufilm
"Il percorso della memoria: Olivetti storia di una Città Laboratorio"
documentario del regista eporediese Paolo Sibilio da un soggetto di Matteo Olivetti, che verrà proiettato il giorno dell´inaugurazione e che racconta la straordinaria esperienza sociale, umana e industriale olivettiana attraverso le testimonianze di coloro ebbero la fortuna di viverla.
Il lavoro di Paolo Amico per lo mostra nasce da un´indagine del rapporto tra lo filosofia
olivettiana, l´architettura industriale e gli eporediesi; il risultato del legame è raccontato
attraverso le seguenti opere:
"Protezione" e "Memorie di speranza" nascono dal sentimento che lega questi due elementi
agli abitanti di Ivrea.
"Protezione" è l´emblema del sentimento che lega gli Eporediesi all´ideologia olivettiana:
proteggere il ricordo più bello che l´Olivetti ha lasciato alla città.
"Memorie di Speranza" negli occhi degli abitanti di Ivrea si legge una volontà di rinascita, di
ritorno alle condizioni di prosperità e di vivacità culturale proprie del suo recente passato.
"Rispetto" è legata alla visione che gli Olivetti avevano dei lavoratori e a un celebre aforisma
di Adriano Olivetti "A volte quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il
doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto
pieno di riconoscenza". In quest´opera l´artista ha voluto interpretare, con una personalissima
visione, il cuore pulsante dell´Olivetti, sostituendo una porzione della fabbrica con una
macchina per scrivere, all´interno della quale compare, in uno squarcio, lo celebre scala di
Palazzo Uffici. I tasti della macchina per scrivere raffigurano le unità abitative di un´altra
famosa costruzione architettonica: "la Serra".
Ancor più nell´opera "La Mensa"si rivela il legame tra Olivetti e i suoi dipendenti. Compare un
estratto dell´aforisma di Adriano Olivetti "La fabbrica non può guardare solo all´indice dei
profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. lo penso lo fabbrica per l´uomo,
non l´uomo per lo fabbrica".
"Silicon Valley" raffigura via Jervis dove sono collocate le fabbriche e gli uffici dell´Olivetti.
Via Jervis a quell ´epoca rappresentava lo Silicon Valley italiana, arricchita da´ un grande
fermento culturale, sociale e artistico.
"Sempre Verde" raffigura "Talponia", struttura creata dagli architetti Gabetti e Isola per
ospitare i dipendenti (e non solo) dell´azienda. All ´avanguardia negli anni Sessanta, è ancora
oggi un evergreen, sebbene con alcuni problemi: da qui lo scelta del neon "Sempre" spento.
"Rinascila"raffigura l´edificio"La Serra" ed evidenzia lo volontà di "Rinascita"che lo ha
coinvolto, poi sfumata a causa di problemi gestionali della struttura: da qui l´auspicio del
titolo. È legata alle dinamiche sopracitate anche lo nascita dell´opera "Oasi". La struttura "La
Serra" in sé rappresenta un´Oasi, in quanto lo sua ricchezza architettonica e polifunzionale le
conferisce un grosso potenziale.
"La Bella" raffigura il fiume Dora e rimanda alla celebre poesia "Piemonte" di Giosuè Carducci
"Ivrea lo bella che le rosse torri specchia sognando a lo cerulea Dora nel largo seno, fosca
intorno è l´ombra di re Arduino ... " Sulla destra compare l´hotel prediletto da Adriano Olivetti
per alloggiare i suoi ospiti.
"Coraggio" rappresenta l´ultima struttura voluta da Adriano Olivetti: Palazzo Uffici. Il neon
"Coraggio" sta a marcare l´attaccamento all´azienda e lo volontà di crescita di Adriano
Olivetti, che mantenne inalterati lo passione, il, coraggio, lo fiducia nell´azienda che aveva
creato e lo cura per il benessere dei dipendenti.
"Visionari" è un´immagine monocromatica, per un chiaro rimando alla memoria delle
fotografie del passato. La struttura n raffigurata è lo "Fabbrica di mattoni rossi ", lo genesi,
creata da Camillo Olivetti padre di Adriano.
L´iscrizione sull´asfalto "Visionari" si riferisce alla grande capacità della famiglia Olivetti di
guardare e credere al futuro.
La ricerca culmina con le opere realizzate con lo macchina per scrivere e dedicate
esclusivamente al Palazzo Uffici, centrale operativa e cervello dell´azienda:
" Scale", "Lucernario", "Palazzo Uffici", "Facciala Est". Come le penne, nelle opere di Paolo
Amico, da strumento di scrittura si trasformano in strumento per l´arte, così lo macchina per
scrivere, da strumento di scrittura si trasforma in strumento per l´arte, dando vita a disegni alfanumerici.
La mostra "Ivrea Città Industriale - Ivrea Città per l´Arte" è stata l´occasione per l´artista di
sperimentare una nuova tecnica, mai utilizzata prima, e il tasto della macchina per scrivere,
tassativamente Olivetti, utilizzato per lo realizzazione delle opere, è proprio quello della lettera
VIDEO SHAPES di FRANCESCO MATTUZZI
Il video "Shapes", realizzato da Francesco Mattuzzi con il supporto della
Fondazione Adriano Olivetti, che ha partecipato alla Biennale di architettura di
Venezia nel 2012 e che verrà proiettato durante la mostra, mira a valorizzare il
patrimonio architettonico della città di Ivrea, lo quale rappresenta un modello
rivoluzionario di città industriale e un esempio di particolare importanza per lo
storia dell´industria della seconda metà del XX secolo, ponendosi come alternativa
a quello precedentemente proposto dallo sviluppo industriale, poiché basato su
un sistema sociale e produttivo ispirato dalla comunità.
Il video è costituito da cinque sequenze le quali "attraversano luoghi che s´ispirano
a un viaggio spaziale. Un viaggio che incontra volumi, forme ispirate alla natura e
che dalla natura stessa sono fagocitate. Il tempo è immobile in un´atmosfera
cristallizzata e fantascientifica. La presenza umana è rarefatta: minuscole forme di
vita che si animano in uno scenario da Atlantide ritrovata. La colonna sonora e il
sound design, sono affidati alla musicista Chiara Luzzana, lo quale attraverso le
registrazioni ambientali e dei singoli macchinari Olivetti, ha rielaborato ogni suono
originale, attraverso l´utilizzo di sintetizzatori modulari e altri processori analogici,
per tessere un percorso sonoro, in grado di restituire con il solo ´´viaggio uditivo´~
sensazioni e atmosfere del posto. Ogni suono contenuto in questa colonna sonora,
infatti, è un suono reale, "catturato" con microfoni di precisione, e
successivamente trasformato in musica".
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