L´Ucraina vista dalla Russia
17-03-2015 11:28 - ATTUALITA´
Mondo (Mosca) di Giada Verre. È tuttora in corso il conflitto, iniziato il 6 Aprile 2014, nelle regioni Orientali dell´Ucraina. Le origini della guerra risalgono al Dicembre 2013, quando l´allora presidente Viktor Yanukovich, filorusso, decise di non firmare l´accordo di associazione con l´Europa che avrebbe segnato il primo passo per l´ingresso dell´Ucraina nell´Unione Europea, allontanandosi quindi dall´influenza russa. In seguito a tale rifiuto iniziarono immediatamente le proteste in piazza Maidan (manifestanti di Euromaidan) a Kiev, dove la componente filo-europea è molto forte; le proteste sfociarono in violenza in svariate occasioni, in particolare dopo la decisione di Yanukovich di varare misure repressive per coloro che sarebbero scesi in piazza. Il 22 febbraio il presidente Ucraino fuggì in Russia, e l´ex primo ministro Julia Timoshenko venne liberata dal carcere e si mise a capo delle proteste. Nel frattempo le zone orientali, filo-russe, iniziarono le proteste per allontanarsi dalla sfera Europea; i primi a ribellarsi furono gli abitanti della Crimea, appoggiati da Putin, che inviò soldati per sostenere la ribellione, e il 16 Marzo un plebiscito sancì il passaggio della Crimea dall´Ucraina alla Russia, prima annessione territoriale in Europa da moltissimi anni. Tale annessione spinse le regioni orientali a prendere le armi e proclamare l´indipendenza da Kiev nella speranza di venire annesse alla Russia. Secondo le fonti ufficiali il conflitto scoppiò il 6 Aprile, quando dei manifestanti armati si impadronirono di alcuni palazzi governativi dell´Ucraina orientale, nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Khariv. Dall´inizio della guerra sono state due le repubbliche che si sono dichiarate indipendenti: la Repubblica Popolare di Donetsk, e la Repubblica Popolare di Lugansk. Il presidente eletto Poroshenko lanciò l´operazione anti-terrorismo, schierando le forze armate di Kiev contro i ribelli, nel tentativo di riprendere il controllo delle zone conquistate dai filorussi. Durante l´estate la situazione peggiorò ulteriormente, il numero dei morti salì di giorno in giorno, e i ribelli continuarono la loro avanzata nonostante un colloquio tra Putin e Poroshenko che sembrava portare verso un cessate il fuoco bilaterale. Tra il 22 e il 25 agosto, l´artiglieria russa, il suo personale e un convoglio umanitario, sono stati segnalati da ufficiali della NATO per aver attraversato il confine in territorio ucraino, senza il permesso del governo locale. Sconfinamenti si sono verificati sia in zone sotto il controllo delle forze filo-russe sia nelle aree che non erano sotto il loro controllo, come ad esempio la parte sud-orientale dell´Oblast di Donetsk, nei pressi di Novoazovsk. Il 28 Agosto la Nato pubblicò foto satellitari che dimostrerebbero come le forze russe abbiano aiutato i ribelli, impegnandosi in operazioni militari al confine con l´Ucraina, e partecipando alle battaglie per l´indipendenza di quella che lo stesso Putin ha chiamato "nuova Russia". Nonostante i numerosi cessate il fuoco in Ucraina le ostilità sono continuate, celate all´attenzione dei media internazionali. In seguito a sanzioni nei confronti della Russia e a varie tregue, dal 15 Febbraio 2015 è in vigore un cessate il fuoco, accordo raggiunto a Minsk l´11 Febbraio, durante il quale è inoltre stato concordato il ritiro delle armi pesanti dal confine Ucraino. Nonostante il vertice di Minsk, il presidente Poroshenko denuncia Mosca, sostenendo che subito dopo la firma dell´accordo, la Russia ha lanciato un´offensiva in territorio Ucraino. La situazione è tuttora instabile, nonostante siano stati fatti dei passi avanti verso la pace. Tanto è stato detto riguardo a questo conflitto, supposizioni e teorie, che ritraggono l´Ucraina Orientale come il teatro di guerra del secondo capitolo della Guerra Fredda, in cui gli Stati Uniti svolgono un ruolo principale. Tanto è stato detto, ma come per ogni guerra, le manovre politiche ed economiche vengono sempre attuate alle spese di altri, di coloro che hanno versato sangue in nome di una guerra voluta dai potenti; il numero delle vittime in Ucraina è altissimo, si stima che siano rimaste uccise o ferite almeno 30mila persone. Durante le operazioni anti-terrorismo ordinate da Poroshenko, nelle regioni orientali migliaia di civili sono deceduti sotto il fuoco di Kiev, mentre continuavano gli scontri tra i ribelli e l´esercito ucraino. Quella in Ucraina è una guerra civile, fratelli che sparano a fratelli, le notizie provenienti dalle zone di guerra ricordano quelle ascoltate 20 anni fa, quando un simile conflitto civile veniva combattuto nei territori della ex-Jugoslavia. Nonostante i continui interventi dei leader politici mondiali per evitare il ripetersi di un tale disastro, la situazione in Ucraina rimane critica. Durante i due mesi passati a Mosca, ho avuto modo di assistere ad una manifestazione vicino alla Piazza Rossa, durante la quale centinaia di persone hanno sfilato mostrando, oltre a manifesti contro la guerra, cartelloni anti Maidan e anti Obama. Il parere russo sulla questione Ucraina è forte e chiaro, com´è forte il senso di appartenenza alla "Madre Russia" che lotta contro il fascismo, e che chiede ai fratelli Ucraini di farne parte. Il nazionalismo tocca livelli altissimi, e la fedeltà al proprio presidente è molto sentita. Durante le lezioni a cui ho assistito, l´argomento della guerra in Ucraina è stato trattato più volte, sempre con freddezza, sempre con una sorta di superficialità, quasi non si voglia esporsi troppo. Sempre durante il mio soggiorno Moscovita, ho conosciuto una ragazza, Italiana come me, che mi ha raccontato di essere stata a Mariupol (città natale del suo compagno) poco prima che scoppiasse la guerra. "Sua nonna è ancora là" racconta, "Farla entrare in Italia adesso è impensabile, non possono uscire di casa; lei vive in cantina, senza elettricità né acqua". L´Ucraina è attualmente un paese diviso, un paese in cui l´odio tra fratelli ha dilagato, fomentato dalle grandi potenze, che si contendono il paese come fosse un giocattolo, in un´antica gara in cui vince il più forte a spese di migliaia di innocenti.
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