L´ISTITUTO SUPERIORE "EUCLIDE" INCONTRA DACIA MARAINI
15-12-2013 15:02 - CULTURA
Bova Marina (Rc) - di Elisabetta Orlando. E´ un normale venerdì mattina, Bova Marina si sveglia sotto un sole che riscalda un clima natalizio che stenta ad arrivare.
E´ tutto calmo nel cuore della cittadina calabrese ma un po´ più in periferia, dove sorge il maestoso plesso dell´Istituto Superiore "Euclide", comprendente sia il liceo scientifico, sia l´istituto tecnico per geometri, si respira un´aria frizzantina, c´è fermento per l´arrivo di un´ospite di tutto rispetto: la scrittrice Dacia Maraini.
I ragazzi si preparano al meglio per accoglierla nell´aula magna della scuola e lei, sorridente, varca sicura la soglia della porta, pronta a rispondere a tutte le curiosità che gli scolari le rivolgeranno sull´ultimo suo capolavoro: <>
<<È la storia di un incontro: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata.>> Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un´esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Dai bei vestiti di broccato, finisce per possedere solo degli stracci e a condurre una vita di sacrifici e preghiera. L´autrice nel libro parla di disobbedienza della Santa, nei confronti di quelle regole e convenzioni radicate in un momento storico in cui la visione maschilista del mondo riduce la donna ad una posizione subalterna.
Dacia Maraini si sofferma molto sul concetto di libertà, di fronte a quei giovani, alcuni poco più di adolescenti e ai loro insegnanti, esaltando ciò che per lei è il concetto di scuola: un luogo in cui l´individuo deve prendere coscienza di sé , maturi e sia libero di esprimere le proprie idee. Libertà, nel suo concetto più puro, come mezzo per l´emancipazione.
E´ tutto calmo nel cuore della cittadina calabrese ma un po´ più in periferia, dove sorge il maestoso plesso dell´Istituto Superiore "Euclide", comprendente sia il liceo scientifico, sia l´istituto tecnico per geometri, si respira un´aria frizzantina, c´è fermento per l´arrivo di un´ospite di tutto rispetto: la scrittrice Dacia Maraini.
I ragazzi si preparano al meglio per accoglierla nell´aula magna della scuola e lei, sorridente, varca sicura la soglia della porta, pronta a rispondere a tutte le curiosità che gli scolari le rivolgeranno sull´ultimo suo capolavoro: <
<<È la storia di un incontro: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata.>> Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un´esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Dai bei vestiti di broccato, finisce per possedere solo degli stracci e a condurre una vita di sacrifici e preghiera. L´autrice nel libro parla di disobbedienza della Santa, nei confronti di quelle regole e convenzioni radicate in un momento storico in cui la visione maschilista del mondo riduce la donna ad una posizione subalterna.
Dacia Maraini si sofferma molto sul concetto di libertà, di fronte a quei giovani, alcuni poco più di adolescenti e ai loro insegnanti, esaltando ciò che per lei è il concetto di scuola: un luogo in cui l´individuo deve prendere coscienza di sé , maturi e sia libero di esprimere le proprie idee. Libertà, nel suo concetto più puro, come mezzo per l´emancipazione.
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