L´amministrazione interviene sulla cava di San Bernardo
18-07-2014 21:34 - COMUNICATI STAMPA - Riceviamo e Pubblichiamo
San Bernardo di Ivrea (TO), riceviamo e pubblichiamo, del U.R.P di Ivrea.L'Amministrazione di Ivrea non ha mai inteso sottrarre al confronto pubblico le proprie valutazioni relative al progetto di ripristino ambientale dell'ex cava di argilla in località fornaci, a San Bernardo, prova ne sono gli incontri pubblici di quartiere organizzati sul tema e prova ne sono i dibattiti consiliari che si sono susseguiti.
L'Amministrazione in questi anni ha voluto al contrario connotare le propria azione, soprattutto nei temi di pianificazione del territorio, confrontandosi con i cittadini e recependo tutti i suggerimenti, costruttivi ed accoglibili.
Tuttavia, affinchè un confronto possa essere costruttivo, occorre che si parta almeno dai dati oggettivi e di verità che, in questo caso, sono facilmente accertabili visto che si tratta di un progetto depositato in ogni tavola di dettaglio.
E' con questo spirito che riteniamo utile dare alla cittadinanza una sintesi dei dati principali di questo progetto affinchè ne possa cogliere e comprendere la reale portata.
Innanzitutto il progetto prevede, in un terreno originariamente adibito a cava di argilla e attualmente sottoutilizzato, l'estrazione della ghiaia e della sabbia in esso presenti e - al termine dei lavori - la ricolmatura con terreno fertile e con terre e rocce provenienti dagli scavi che i privati o i comuni fanno per realizzare le fondazioni e gli interrati delle proprie case o di altri edifici, sino ad arrivare alle quote di terreno attuali. Null'altro. Quindi non rifiuti tossici o altri rifiuti inquinanti di altro genere: solo terra e roccia frutto di scavi per nuove costruzioni.
L'analisi della viabilità, come gli aspetti dell'impatto acustico, della stabilità delle dune, dello stoccaggio dei materiali e del piano di gestione dei rifiuti sono stati oggetto di accurata istruttoria già tradotta in una serie di prescrizioni sull'attività.
Il progetto invece, depositato nel 2008, non è stato sottoposto a verifica di impatto ambientale, perché l'intervento, in base alla legge regionale che disciplina questa materia, non rientra tra quelli assoggettati a verifica.
Su questi argomenti assistiamo invece a speculazioni poco costruttive.
Sulla viabilità e l'inquinamento connesso al passaggio dei mezzi: i"100 camion", sbandierati nelle recenti riunioni di alcuni gruppi di persone, sono frutto di semplici imprecisioni di espressione: l'unico dato indicato a progetto attiene al tetto massimo dei transiti (non dei mezzi) ed è un dato empirico.
Ora la cava potrà funzionare per 120 mesi (è il tempo limite dato nell'autorizzazione). Considerando che un anno è composto da 230 giorni lavorativi circa, il totale del materiale scavato al giorno risulta pari a 90 mc.
I camion utilizzati per il trasporto del materiale hanno una capacità media di circa 14,5 mc; da ciò consegue il verificarsi di un flusso medio, in uscita ed in entrata alla cava, che può essere verosimilmente quantificato in 6-7 camion al giorno, che vuol dire una quindicina di transiti non 100!
Questo è detto chiaramente nella relazione di sintesi di progetto di cui si è sempre dato conto in occasione di sedute pubbliche a San Bernardo.
La viabilità è stata valutata sotto tutti gli aspetti dagli Uffici Tecnici competenti del Comune di Ivrea
Per quanto attiene ai controlli:
durante la fase di scavo e di realizzazione della vasca verranno impiegati 4 operai, di cui uno avente mansione di escavatorista, e tre autocarri per l'allontanamento dei materiali. Durante il periodo di attività è prevista la presenza di due operai occupati a tempo pieno nell'impianto Uno di questi provvederà all'abbancamento dello stesso (livellamento e vibro-rullatura), mentre l'altro al controllo del materiale di scavo da mettere a dimora nella fossa.
Sono inoltre previsti costanti controlli di ARPA, sulla qualità della terra da scavo con cui verrà riempita la cava che riguarderanno anche l'inquinamento acustico e le vibrazioni prodotte dal passaggio dei camion.
È nell'interesse della ditta stessa non avere conferiti "rifiuti tossici" come è stato paventato, perché la cava verrebbe immediatamente chiusa!
Sull'impatto acustico e sulla stabilità delle dune:
le affermazioni sulla mancanza di verifiche sull'impatto acustico e poi la chiosa sulla mancata verifica della stabilità delle dune, oltre a essere false, sono una contraddizione in termini.
Infatti le dune sono inserite proprio per mitigare l'impatto acustico!
Abbiamo riportato solo le precisazioni minime, rispetto ad alcuni argomenti che vediamo cavalcati a nostro avviso impropriamente.
L'Amministrazione procederà nella disamina dell'istanza per la realizzazione dello scavo nel rispetto della normativa, assicurando la massima attenzione agli aspetti di salute pubblica, ma anche salvaguardando i diritti di iniziativa economica, perché questo è il dovere di un' Amministrazione.
Il senso di responsabilità, che riteniamo debba caratterizzare sempre l'agire di chi ha ruoli istituzionali e di chi si propone di fare attività politica, deve imporre di ragionare di questi argomenti nell'ottica di approfondire i contenuti - a garanzia di tutti - e non con l'intento di strumentalizzare, anche a fini politici, o creare facili e inutili allarmismi.
L'Amministrazione in questi anni ha voluto al contrario connotare le propria azione, soprattutto nei temi di pianificazione del territorio, confrontandosi con i cittadini e recependo tutti i suggerimenti, costruttivi ed accoglibili.
Tuttavia, affinchè un confronto possa essere costruttivo, occorre che si parta almeno dai dati oggettivi e di verità che, in questo caso, sono facilmente accertabili visto che si tratta di un progetto depositato in ogni tavola di dettaglio.
E' con questo spirito che riteniamo utile dare alla cittadinanza una sintesi dei dati principali di questo progetto affinchè ne possa cogliere e comprendere la reale portata.
Innanzitutto il progetto prevede, in un terreno originariamente adibito a cava di argilla e attualmente sottoutilizzato, l'estrazione della ghiaia e della sabbia in esso presenti e - al termine dei lavori - la ricolmatura con terreno fertile e con terre e rocce provenienti dagli scavi che i privati o i comuni fanno per realizzare le fondazioni e gli interrati delle proprie case o di altri edifici, sino ad arrivare alle quote di terreno attuali. Null'altro. Quindi non rifiuti tossici o altri rifiuti inquinanti di altro genere: solo terra e roccia frutto di scavi per nuove costruzioni.
L'analisi della viabilità, come gli aspetti dell'impatto acustico, della stabilità delle dune, dello stoccaggio dei materiali e del piano di gestione dei rifiuti sono stati oggetto di accurata istruttoria già tradotta in una serie di prescrizioni sull'attività.
Il progetto invece, depositato nel 2008, non è stato sottoposto a verifica di impatto ambientale, perché l'intervento, in base alla legge regionale che disciplina questa materia, non rientra tra quelli assoggettati a verifica.
Su questi argomenti assistiamo invece a speculazioni poco costruttive.
Sulla viabilità e l'inquinamento connesso al passaggio dei mezzi: i"100 camion", sbandierati nelle recenti riunioni di alcuni gruppi di persone, sono frutto di semplici imprecisioni di espressione: l'unico dato indicato a progetto attiene al tetto massimo dei transiti (non dei mezzi) ed è un dato empirico.
Ora la cava potrà funzionare per 120 mesi (è il tempo limite dato nell'autorizzazione). Considerando che un anno è composto da 230 giorni lavorativi circa, il totale del materiale scavato al giorno risulta pari a 90 mc.
I camion utilizzati per il trasporto del materiale hanno una capacità media di circa 14,5 mc; da ciò consegue il verificarsi di un flusso medio, in uscita ed in entrata alla cava, che può essere verosimilmente quantificato in 6-7 camion al giorno, che vuol dire una quindicina di transiti non 100!
Questo è detto chiaramente nella relazione di sintesi di progetto di cui si è sempre dato conto in occasione di sedute pubbliche a San Bernardo.
La viabilità è stata valutata sotto tutti gli aspetti dagli Uffici Tecnici competenti del Comune di Ivrea
Per quanto attiene ai controlli:
durante la fase di scavo e di realizzazione della vasca verranno impiegati 4 operai, di cui uno avente mansione di escavatorista, e tre autocarri per l'allontanamento dei materiali. Durante il periodo di attività è prevista la presenza di due operai occupati a tempo pieno nell'impianto Uno di questi provvederà all'abbancamento dello stesso (livellamento e vibro-rullatura), mentre l'altro al controllo del materiale di scavo da mettere a dimora nella fossa.
Sono inoltre previsti costanti controlli di ARPA, sulla qualità della terra da scavo con cui verrà riempita la cava che riguarderanno anche l'inquinamento acustico e le vibrazioni prodotte dal passaggio dei camion.
È nell'interesse della ditta stessa non avere conferiti "rifiuti tossici" come è stato paventato, perché la cava verrebbe immediatamente chiusa!
Sull'impatto acustico e sulla stabilità delle dune:
le affermazioni sulla mancanza di verifiche sull'impatto acustico e poi la chiosa sulla mancata verifica della stabilità delle dune, oltre a essere false, sono una contraddizione in termini.
Infatti le dune sono inserite proprio per mitigare l'impatto acustico!
Abbiamo riportato solo le precisazioni minime, rispetto ad alcuni argomenti che vediamo cavalcati a nostro avviso impropriamente.
L'Amministrazione procederà nella disamina dell'istanza per la realizzazione dello scavo nel rispetto della normativa, assicurando la massima attenzione agli aspetti di salute pubblica, ma anche salvaguardando i diritti di iniziativa economica, perché questo è il dovere di un' Amministrazione.
Il senso di responsabilità, che riteniamo debba caratterizzare sempre l'agire di chi ha ruoli istituzionali e di chi si propone di fare attività politica, deve imporre di ragionare di questi argomenti nell'ottica di approfondire i contenuti - a garanzia di tutti - e non con l'intento di strumentalizzare, anche a fini politici, o creare facili e inutili allarmismi.
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