"La Vie", viaggio nel mondo onirico di Marc Chagall
08-09-2016 12:57 - CULTURA
"Devo dipingere la terra, il cielo
Ciò che porto nel cuore
La città in fiamme, la gente in fuga
I miei occhi pieni di lacrime
O devo fuggire, verso chi volare via
Colui che da laggiù dona la vita
Colui che decide della morte
Forse farà sì
Che il mio quadro risplenda"
Bard (AO). Di Giada Verre. Sarà esposta fino al 13 novembre la mostra "Marc Chagall. La vie", rassegna che il Forte di Bard dedica all´artista biellorusso, ponendo come tema centrale la vocazione poetica del pittore. La mostra, realizzata dall´Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Fondation Maeght et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence, il Museo Picasso di Münster e il Comitato Chagall di Parigi, prende il titolo dall´imponente opera dell´autore "La Vie" che Chagall realizzò nel 1964, esposto per la prima volta in Italia. La retrospettiva presenta 265 opere e 105 tavole sulla bibbia, attraverso una galleria di immagini che rivelano l´anima dell´artista, pittore che celebrò il colore rappresentando in ogni sua creazione gli elementi che contraddistinsero il suo genio. Chagall, all´anagrafe Moishe Segal, nacque a Vitebsk nel 1887 in una famiglia ebraica, studia pittura a Pietroburgo per poi spostarsi a Parigi nel 1911. Nella capitale dell´arte entra in contatto con le avanguardie e con i maggiori artisti del momento, il suo stile ricorda il cubismo e il fauvismo, la sua pittura è infatti indirizzata ad una scomposizione delle immagini realizzata in chiave onirica e fantastica. Nelle sue creazioni l´artista rielabora le immagini che provengono dalla Russia, descrivendo con grande finezza l´ambivalenza tra la patria d´origine e la patria d´adozione, la Francia; dirà a proposito: "Io ho portato i miei oggetti dalla Russia e Parigi gli ha versato sopra la sua luce". Le creazioni dell´artista biellorusso saranno sempre contraddistinte dall´amore incondizionato per la capitale francese, che sarà lo sfondo di molti dei suoi capolavori; la sua opera verrà descritta come un felice punto d´incontro tra le due culture, una perenne oscillazione tra Oriente e Occidente. Allo scoppio della prima guerra mondiale Chagall ritorna in patria, dove riprende la realtà che lo circonda trasfigurandola in un viaggio onirico, sovrapponendo fantasie popolari, violinisti solitari e figure fluttuanti, tutti elementi legati alla sua cultura figurativa. La fonte principale a cui l´artista ha attinto per le immagini dei suoi dipinti è stata la sua stessa esistenza, sviluppando così i principali temi iconografici che contraddistinsero il suo operato, ossia l´amore per Bella, che sposò nel 1915, il tema degli amanti, gli animali, un soggetto carico di simbolismo, e ovviamente le immagini legate alla religione e alle sue due case, Vitebsk e Parigi. La sua carriera artistica in patria ha vita breve a causa del regime che esalta l´arte del suprematismo, distante dallo stile infantile e onirico del pittore. Nel 1923 lascia la Russia e viaggia per l´Europa con la moglie Bella e la figlia Ida, per poi stabilirsi nuovamente a Parigi; il secondo periodo parigino è caratterizzato dall´elemento circense, Chagall subisce il fascino della figura del clown, che sarà particolarmente evidente nella serie degli autoritratti, dove appunto l´autore riproduce sé stesso con dei tratti clowneschi. Allo scoppio della seconda guerra mondiale e con l´inasprirsi della politica antisemita, l´artista è costretto all´esilio in America, dove riprodurrà le immagini del conflitto e della persecuzione del popolo ebraico. Tutti gli elementi che contraddistinsero la carriera artistica di Marc Chagall verranno riprodotti nel capolavoro che realizzò nel 1964 "La vie" opera in cui riassume la sua visione del mondo e la propria vita come uomo e artista. Vi possiamo trovare le radici ebraiche, l´amore, la creatività e la musica; violinisti, acrobati e immagini legate alla vita circense accompagnano in un tripudio di colore i due innamorati che fluttuano nel cielo, uno dei soggetti favoriti di Chagall. Non mancano i rimandi alla sua terra d´origine, e, ovviamente, a Parigi, la città che ha segnato la sua vita d´artista. Maestro del colore e artista poliedrico Chagall è riuscito a fondere nelle sue opere attualità e leggenda, realtà e fantasia, catturando la bellezza degli attimi più intensi della sua vita con l´ingenuità di un bambino; il suo è un universo sospeso tra il reale e il fiabesco, che permette alle figure di librarsi nel cielo, come angeli.
Ciò che porto nel cuore
La città in fiamme, la gente in fuga
I miei occhi pieni di lacrime
O devo fuggire, verso chi volare via
Colui che da laggiù dona la vita
Colui che decide della morte
Forse farà sì
Che il mio quadro risplenda"
Bard (AO). Di Giada Verre. Sarà esposta fino al 13 novembre la mostra "Marc Chagall. La vie", rassegna che il Forte di Bard dedica all´artista biellorusso, ponendo come tema centrale la vocazione poetica del pittore. La mostra, realizzata dall´Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Fondation Maeght et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence, il Museo Picasso di Münster e il Comitato Chagall di Parigi, prende il titolo dall´imponente opera dell´autore "La Vie" che Chagall realizzò nel 1964, esposto per la prima volta in Italia. La retrospettiva presenta 265 opere e 105 tavole sulla bibbia, attraverso una galleria di immagini che rivelano l´anima dell´artista, pittore che celebrò il colore rappresentando in ogni sua creazione gli elementi che contraddistinsero il suo genio. Chagall, all´anagrafe Moishe Segal, nacque a Vitebsk nel 1887 in una famiglia ebraica, studia pittura a Pietroburgo per poi spostarsi a Parigi nel 1911. Nella capitale dell´arte entra in contatto con le avanguardie e con i maggiori artisti del momento, il suo stile ricorda il cubismo e il fauvismo, la sua pittura è infatti indirizzata ad una scomposizione delle immagini realizzata in chiave onirica e fantastica. Nelle sue creazioni l´artista rielabora le immagini che provengono dalla Russia, descrivendo con grande finezza l´ambivalenza tra la patria d´origine e la patria d´adozione, la Francia; dirà a proposito: "Io ho portato i miei oggetti dalla Russia e Parigi gli ha versato sopra la sua luce". Le creazioni dell´artista biellorusso saranno sempre contraddistinte dall´amore incondizionato per la capitale francese, che sarà lo sfondo di molti dei suoi capolavori; la sua opera verrà descritta come un felice punto d´incontro tra le due culture, una perenne oscillazione tra Oriente e Occidente. Allo scoppio della prima guerra mondiale Chagall ritorna in patria, dove riprende la realtà che lo circonda trasfigurandola in un viaggio onirico, sovrapponendo fantasie popolari, violinisti solitari e figure fluttuanti, tutti elementi legati alla sua cultura figurativa. La fonte principale a cui l´artista ha attinto per le immagini dei suoi dipinti è stata la sua stessa esistenza, sviluppando così i principali temi iconografici che contraddistinsero il suo operato, ossia l´amore per Bella, che sposò nel 1915, il tema degli amanti, gli animali, un soggetto carico di simbolismo, e ovviamente le immagini legate alla religione e alle sue due case, Vitebsk e Parigi. La sua carriera artistica in patria ha vita breve a causa del regime che esalta l´arte del suprematismo, distante dallo stile infantile e onirico del pittore. Nel 1923 lascia la Russia e viaggia per l´Europa con la moglie Bella e la figlia Ida, per poi stabilirsi nuovamente a Parigi; il secondo periodo parigino è caratterizzato dall´elemento circense, Chagall subisce il fascino della figura del clown, che sarà particolarmente evidente nella serie degli autoritratti, dove appunto l´autore riproduce sé stesso con dei tratti clowneschi. Allo scoppio della seconda guerra mondiale e con l´inasprirsi della politica antisemita, l´artista è costretto all´esilio in America, dove riprodurrà le immagini del conflitto e della persecuzione del popolo ebraico. Tutti gli elementi che contraddistinsero la carriera artistica di Marc Chagall verranno riprodotti nel capolavoro che realizzò nel 1964 "La vie" opera in cui riassume la sua visione del mondo e la propria vita come uomo e artista. Vi possiamo trovare le radici ebraiche, l´amore, la creatività e la musica; violinisti, acrobati e immagini legate alla vita circense accompagnano in un tripudio di colore i due innamorati che fluttuano nel cielo, uno dei soggetti favoriti di Chagall. Non mancano i rimandi alla sua terra d´origine, e, ovviamente, a Parigi, la città che ha segnato la sua vita d´artista. Maestro del colore e artista poliedrico Chagall è riuscito a fondere nelle sue opere attualità e leggenda, realtà e fantasia, catturando la bellezza degli attimi più intensi della sua vita con l´ingenuità di un bambino; il suo è un universo sospeso tra il reale e il fiabesco, che permette alle figure di librarsi nel cielo, come angeli.
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