La mostra che svela il mondo di Steve McCurry
21-04-2016 17:47 - ATTUALITA´
Venaria (TO). Di Giada Verre. Si terrà fino al 25 settembre 2016 la mostra “Il mondo di Steve McCurry”, allestita nella Citroneria delle Scuderie Juvarriane presso la Reggia di Venaria. La rassegna ripercorre la straordinaria carriera di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea e comprende oltre 250 tra le immagini più famose del reporter Statunitense, ma anche alcuni dei lavori più recenti e scatti non ancora pubblicati nei suoi numerosi libri. Il percorso espositivo, curato da Biba Giacchetti e messo in scena nella Citroniera da Peter Bottazzi, propone un lungo viaggio nel mondo di McCurry, dall´Afghanistan all´India, dal Sudest asiatico all´Africa, da Cuba agli Stati Uniti, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini. La mostra si apre con una serie di foto inedite in bianco e nero scattate tra il 1979 e 1980 durante il suo primo reportage in Afghanistan, dove l´autore si era recato con i mujaheddin che combattevano contro l´invasione sovietica. L´Afghanistan fu uno dei luoghi prediletti dal fotografo, che vi tornò più volte documentando come fotoreporter le diverse fasi dei conflitti che martoriarono il paese. È proprio da quel paese che arriva la foto-emblema di McCurry, “la ragazza Afghana” scattata nel 1983 in un campo profughi nel Peshawar in Pakistan. La foto, divenuta simbolo di speranza e di pace, è stata nominata come “la fotografia più riconosciuta” nella storia della rivista National Geographic, e McCurry la definì la più importante della sua carriera, sostenendo che “Lo sguardo incredibile di quella ragazza raccontava la storia dell´Afghanistan, conteneva un qualcosa di tragico, una specie di tristezza che parlava del fatto che c´erano più di quattro milioni di Afghani che vivevano nelle tende dei campi profughi”. L´identità della “Ragazza Afghana” è rimasta sconosciuta per oltre 17 anni, finchè la donna, Sharbat Gula, non venne rintracciata nel 2002. Quando finalmente McCurry la trovò disse: “La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa”. La foto della “ragazza Afghana” occupa una posizione centrale della mostra, circondata da altri incredibili scatti che testimoniano l´eclettismo di Steve McCurry. Nella sua trentennale carriera da fotografo documentarista l´autore ha collezionato scatti da tutti i sei continenti, i suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e contemporanee, ma il suo interesse principale è sempre volto all´essere umano, in particolare ai ritratti, nei quali il fotografo riesce a cogliere con straordinaria empatia anche la più piccola emozione. Gli scatti di McCurry vengono fatti per strada, dove può osservare i paesaggi e i comportamenti umani, lasciando che i suoi occhi vengano catturati, poiché come egli stesso sostiene, la capacità di osservazione è l´essenza della fotografia, e “c´è sempre qualcosa di interessante da fotografare, qualche pezzo di vita”. Una sezione dell´allestimento è dedicata a “Tierra”, il progetto di sostenibilità realizzato da Lavazza che racconta il lavoro e la vita quotidiana dei produttori di caffè in Africa, America Latina e Asia, intorno a cui ruota tutto il progetto. Con un´incredibile galleria di ritratti e di altre immagini in cui l´elemento umano è sempre protagonista, la mostra svela l´universo creativo di una delle voci più autorevoli della fotografia. Un universo dalle mille sfumature, popolato da diverse etnie e culture, fatto di esperienze ed emozioni, ma fatto anche di sguardi, sorrisi, lacrime, di attimi di vita catturati con straordinaria intensità.
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