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Ivrea: presentazione festa patronale di San Savino 2023

29-06-2023 02:30 - EVENTI
Ivrea (TO), di Désirée Gabella. E' stata presentato questa mattina, mercoledì 28 giugno, presso la Sala Dorata del comune di Ivrea, il programma della prossima

festa patronale di «San Savino 2023»

(link della diretta video web effettuata da noi Tic Web Tv - Tele Ivrea Canavese: https://fb.watch/lsyiawGc0M/) oppure (https://www.facebook.com/teleivreacanavese/videos/652957266692164). Ad introdurre la conferenza, alla presenza del Vescovo, mons. Edoardo Aldo Cerrato, e del Presidente del comitato organizzatore «Festa e Fiera di San Savino», è stato il neo eletto sindaco della città,

Matteo Chiantore:«San Savino, insieme al Carnevale, per quanto riguarda gli eventi, è ciò che caratterizza la nostra città, non solo in Piemonte, ma in tutta Italia e forse anche nel mondo – ha dichiarato – E' una manifestazione per noi di estremo interesse.

Negli ultimi anni, complice il Covid, ci sono state alcune problematiche che si sta cercando di risolvere e, anche quest'anno, purtroppo, complici le elezioni, siamo dovuti arrivare a organizzarlo in extremis, fatto che ha un po' compromesso le possibilità e le potenzialità in cui noi dobbiamo credere per questa manifestazione. Nella misura in cui noi promuoviamo Ivrea come Città Unesco, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alle manifestazioni e al potenziale, perché Unesco è un marchio, ma il sito impegna il potenziale visitatore per poche ore, dopodiché dobbiamo offrire altro, che non può che essere tutto il nostro meraviglioso anfiteatro, con tutte le potenzialità, che comprende anche gli eventi culturali e gli eventi della nostra città, tra cui Carnevale e San Savino. Su quest'ultimo nei prossimi anni dobbiamo investire: è stato individuato, dopo una serie di anni, il Parco Dora, come sede ideale, anche per una questione di gestione dei cavalli, e si è definita la zona come area fieristica. Il che, però, ci pone di fronte ad un evidente problema, che andremo nel corso degli anni a risolvere. Di fatto non è ancora collegata con il centro città, dove c'è il commercio e la gente, quindi dovremo lavorare nei prossimi anni per avere allacci che permettano di poter usare quell'area anche per altri eventi. Inoltre, bisognerà lavorare per strutturare un bando per tempo, affinché non si organizzi in un mese e mezzo, per dare respiro a chi organizza la festa, con un affido almeno triennale, affinché possa anche trovare sponsorizzazioni. Quest'anno sono state messe in campo delle risorse, a cui si aggiungono le sponsorizzazioni trovate dall'organizzazione che si è aggiudicata la manifestazione, che, però, purtroppo, non potranno accontentare tutti, considerando che i soli fuochi d'artificio e l'organizzazione dei box, costerà 30.000 euro, a cui bisogna aggiungere costi di Siae, piani di sicurezza, caché di artisti, organizzatori ecc...Abbiamo anche chiesto agli organizzatori di evitare le sponsorizzazioni attraverso gli striscioni su Lungo Dora, perché ritenevamo sia la forma, sia l'uso di materiale plastico, non in linea con la manifestazione e con ciò che dobbiamo ricercare, il gusto del bello, che ha resa famosa la nostra città. Il nostro obiettivo per il futuro sarà ricercare ulteriori risorse, per far sì che la manifestazione possa avere ulteriori fondi che non devono solo derivare dalle casse comunali, anche trovando qualcuno che creda in questa manifestazione, per puntare sempre più in alto. San Savino è una festa per tutti, che unisce il momento sacro con il suo cerimoniale, alla festa popolare, un momento di gioia che riunisce le famiglie, il cui tempo passato insieme ha un valore inestimabile. Devo ringraziare gli organizzatori e tutti coloro che fanno sì che la magia si ripeta, nonché le forze dell'ordine, i commercianti e i dipendenti comunali del Suap, dell'ufficio eventi e la mia segreteria».Ha proseguito il Vescovo mons Edoardo Aldo Cerrato: «Penso che il signor Sindaco abbia detto tutte o quasi tutte le cose importanti, dopotutto non si può dir tutto, perché qualcuno diceva: “Volete un metodo sicuro per annoiare? Dite tutto”. Questo è l'undicesimo San Savino che vivo a Ivrea e ho detto fin dall'inizio, perché credo profondamente in questo: è una festa di popolo, è la festa della città. E la città non è qualcuno piuttosto che qualcun altro. Neanche i credenti sono privilegiati, perché fanno parte della città, come fanno parte della città tutti gli altri che magari credenti non sono. Non è soltanto l'aspetto religioso della festa che può toccare il cuore, la mente, la sensibilità di alcune persone e magari non di altre, ma è la festa di una comunità, di un popolo. Dire popolo, comunità, famiglia o città, è qualcosa di essenziale, lo è sempre stato. Dopotutto già Platone definiva l'uomo un essere politico, sociale, comunitario. La parte della riflessione cristiana a questo riguardo è: l'essere di qualunque realtà è un essere di relazione. Quindi, San Savino, l'ho sempre concepita come la festa della città, fin dall'inizio, così come lo Storico Carnevale, che non conoscevo, perché non mi era mai capitato, pur essendo stato tanti anni a Biella, di venire ad Ivrea per il Carnevale, quindi di vedere cosa fosse, pensavo che fosse un carnevale in grande, ma non così, ed ho cercato di sottolineare tutti gli anni, il 6 gennaio, il valore della festa di un popolo ed il senso di una comunità. Sentire che apparteniamo a un luogo, che non siamo apolidi che girovagano, che siamo nati dentro una realtà, che abbiamo ricevuto doni dalla realtà che ci ha generati e che siamo chiamati a contribuire al bene della comunità. Fondamentale, inoltre, è la cultura, non solo in senso accademico del termine, ma cultura in quanto sensibilità e mentalità che ti fa percepire fortemente la vocazione essenziale dell'essere umano, che è un essere ragionevole: guardare avanti per vivere il presente, prospettive nuove, ma anche guardare indietro, perché la vera visuale che abbiamo delle cose non può essere limitata al presente o a quello che può avvenire, c'è dietro un patrimonio. Il Vescovo, ad esempio, non è qualcuno che rappresenta le cose del passato, io sono Vescovo di Ivrea adesso, come lo era 1600 anni fa Eulogio. C'è un patrimonio di storia, di cultura, di bellezza, di sensibilità, che nella festa trova il suo habitat e la sua dimensione».

In conclusione Renzo Galletto: «Devo fare una premessa, in sintonia con le parole del Sindaco e di mons. Cerrato: qui c'è la storia della città, con il vescovado, che dà una valenza alla festa che va ben oltre. Io non sono un organizzatore di festa di cavalli, accettai anni fa di diventare il Presidente della manifestazione, perché credo che questa non sia una festa, ma un evento del territorio, perché deve fare economia. Un domani non sarà il Comune che spenderà, ma la città che riceverà, diventando un evento: ludico, religioso, economico. Io ho avuto la fortuna di agire sotto 3 sindaci diversi, partendo con Della Pepa, proseguendo con Sertoli, ed ora Chiantore, quindi sono testimonianza di agire senza etichetta, come garanzia della città, con un'associazione che non è etichettabile, che non ha elementi ideologici, che si pone il problema di essere uno strumento di valorizzazione dell'economia, della storia della città. Per questo ho accettato questo incarico. Non abbiamo avuto a nostro favore il tempo, ed è più facile ricordarsi delle cose che non sono andate bene di quelle riuscite. Quindi questa è stata una scommessa, ma ho accettato per ottimi motivi: primo io penso di essere bravo a mettere insieme le persone brave, e l'ho fatto in vari campi, perché il problema di essere tuttologi è un errore madornale, è la squadra che vince nel momento in cui ha delle competenze. San Savino ha varie complessità e la responsabilità oggettiva e mettersi in piazza per questa manifestazione vuol dire assumersi delle responsabilità. Ogni persona ha una specializzazione e ognuna è pronta a mettersi a servizio degli altri».
Il programma:
«Abbiamo costruito un programma molto corposo – ha illustrato Galletto – Abbiamo avuto anche un po' di fortuna, cioè una serie di circostanze favorevoli, tra cui essere riusciti a portare la Fanfara Nazionale dei Carabinieri, il cui Comandante lo conosceva Aldo Bessero. Questo è un omaggio che fa l'associazione Festa e Fiera di San Savino alla città di Ivrea, non rientra nel bilancio dei contributi pubblici, sono i nostri piccoli risparmi che quest'anno vogliamo spendere per omaggiare la città.
Il programma come si articola? E' una manifestazione religiosa e di popolo, ed abbiamo cercato di mettere insieme delle collaborazioni ufficiali che garantiscano la complementarietà. Fin dalla presentazione dei priori, che sarà giovedì 6 luglio, nella chiesa di San Nicola, fino alla sacra processione del venerdì mattina del 7 luglio, giorno del Santo, per cui il Vescovo ha invitato l'Arcivescovo di Vercelli, perché 2 anni fa cadeva il 1650esmi anniversario della morte di Eusebio di Vercelli, che fu Vescovo anche di Ivrea. Sempre il 7 luglio, alle 21:00, si svolgerà la sfilata delle carrozze, preceduta dalla sfilata della Fanfara dei Carabinieri, per le vie del centro. Vorrei precisare una cosa: ho sempre sostenuto che la città dei cavalli non escludeva “Cavalli in città”, la differenza è che uno è un brand storico, l'altro un'occasione organizzativa. Quindi pensiamo di fare in piazza Municipio una mini fattoria per i bambini, con il battesimo della sella. Importante anche l'aspetto enogastronomico, con il ritorno di 8 Proloco in città, posizionate in piazza Freguglia nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, in estrema collaborazione, dove ognuno farà la sua parte. Il pomeriggio del sabato, alle 18:00 abbiamo chiamato la Disperation Band che farà 2 ore musica itinerante, nelle principali vie del centro, arrivando anche in via Arduino e piazza Maretta. Alle ore 21:00, in piazza Ottinetti, avremo uno spettacolo musicale, con la banda di Santhià, facendo intrattenimento prima dei fuochi, anche questi più importanti dell'anno scorso. Qualcuno diceva: “non so quale sia la chiave del successo, ma quella sicura del fallimento è cercare di accontentare tutti”. Noi siamo convinti di fare cose che non accontenteranno tutti, il che non significa che non verranno fatte al massimo. Anche la sicurezza ci costerà un sacco di soldi, perché è fondamentale: la gente deve arrivare con le famiglie e sentirsi sicura. Poi so già che anche la stampa ci starà addosso. La scelta di Parco Dora è a favore degli animali, è un'operazione nata nel 2016, dove è possibile portare il doppio dei cavalli. Io chiedo al Sindaco di investire in quell'area, perché può diventare un'area fieristica tra le più belle del Nord Italia. Ricordo che la cultura dei cavalli del Canavese è insita nei cavallanti. Parliamo anche dei mercati: il sabato mattina, 20 produttori locali, avranno la possibilità di vendere i propri prodotti in centro città. Poi ci sarà il mercato delle pulci. Il mercato generale sarà in piazza Freguglia, vicino alle Proloco. In più, alla fine della Passerella, ci saranno mezzi agricoli, banchi legati ai finimenti e hobbisti. Infine, domenica mattina, porteremo la più grande mostra di mezzi di trasporto da lavoro in Italia, in piazza Ottinetti e sono un fiore all'occhiello in tutta Italia. I commercianti di Ivrea, grazie ad Ascom, hanno detto che collaboreranno e c'è un fervore per essere partecipi. Per realizzare il programma ci voglio persone, regole e risorse, elementi complementari, la difficoltà sarà conciliare tutti questi elementi. Fondamentale anche la presenza degli “Amis ad piassa dla granaja”, elemento fondante, già loro sono un'organizzazione sempre presente, che non bisogna tagliare fuori, perché sono un elemento insito nella città e tagliarli fuori vorrebbe dire non capire il senso della città. Infine, la garanzia del successo non ce l'abbiamo, ma la garanzia di mettere in piedi qualcosa che possa avere successo, penso di sì».
Il Commercio:
L'intervento dell'assessore Fabrizio Dulla: «La decisione più importante è stata l'abbattimento del 50% dei costi del plateatico rispetto al mercato ordinario in piazza Freguglia, che prevedeva una tariffa particolarmente alta su quei giorni, sperando che questo porti ad avere più operatori, senza ridurre le entrate. Questa è una leva, ma non l'unica. L'altra è una ZTL temporanea che riguarda le vie del centro, che verranno chiuse dalle 8:00 alle 24:00, permettendo una serie di iniziative dei commercianti, che vanno dalle aperture straordinarie a occupazione di porzioni della strada pubblica. Devo ringraziare i commercianti che si sono dati molto da fare. Anche sul Borghetto abbiamo fatto uno sforzo, concedendo i parcheggi gratuiti, che normalmente sono a pagamento, ai commercianti che ne hanno fatto richiesta. E' un piccolo sforzo in più, oltre ai 50.000 euro, che abbiamo fatto con piacere, perché siamo andati incontro a delle proposte di commercianti stessi, quindi crediamo che anche sotto questo aspetto abbiamo grandi potenzialità».
In conclusione il Sindaco annuncia il non passaggio della sfilata in via Arduino:
«Purtroppo non potremo far passare la sfilata delle carrozze da via Arduino, per una questione di natura tecnica, per via della zoccolatura dei cavalli e la mancanza di freni, ma abbiamo studiato comunque una deviazione che le farà passare in Borghetto».
L'ordinanza e il divieto di vendere bottiglie in vetro: «Di concerto con il Vice Questore, c'è un'ordinanza per quanto riguarda il divieto dell'utilizzo delle bottiglie in vetro, ma abbiamo cercato di mitigare per le enoteche, stabilendo un divieto di vendita delle bottiglie in vetro dalle ore 18:00, consentendo quindi alle attività di lavorare».
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