I tempi cambiano, ma...forse non a Carnevale!
05-01-2024 14:08 - CARNEVALE
Ivrea (TO), di Désirée Gabella. Quando dai momenti peggiori nascono le idee migliori sono soprattutto i dettagli a fare la differenza. E' ciò che vorrebbe far capire Andrea Moretto, ideatore del gioco del Carnevale «AleTurnaCarlevé», che, dopo aver avuto il benestare e totale disponibilità da parte di quasi tutte le componenti dello Storico Carnevale di Ivrea per la sua realizzazione, ha trovato un unico paletto da parte di una delle componenti della storica manifestazione:
«Ho creato il “Gioco del Carnevale” durante il periodo della pandemia da Covid 19, quando eravamo tutti a casa, il Carnevale era stato sospeso e ad Ivrea c'era un grande dispiacere generale – ha raccontato – Così mi era nata l'idea di evocare il Carnevale in un modo un po' alternativo, pensando che con un gioco si potesse riportare, almeno lontanamente, quel clima divertente, spensierato e di unione che solo questa manifestazione riesce a generare. Per realizzarlo ho chiamato tutte le squadre di aranceri, tutte le componenti storiche, ma mancava l'adesione di due componenti che non avevano potuto partecipare: il Gruppo dei Pifferi e Tamburi, che ha aderito successivamente, e gli Alfieri, in rappresentanza dei quali sono poi venute a parlarmi due ragazze». Moretto ha deciso di migliorare ulteriormente il gioco, ponendo l'attenzione anche su un tema sociale ancora più sentito in questo periodo: la parità di genere. «Visto che il Carnevale per certi aspetti è sempre stato un po' troppo maschilista, ho cercato di avere sui simboli delle carte una parità di figure, sia maschili che femminili – ha spiegato - Delle componenti alcune sono finite sul tabellone, altre sulle banconote, altre ancora sulle carte. Quando ho chiesto il logo agli Alfieri, ho fatto vedere loro una banconota in cui c'era anche un'Alfiere donna, per avere parità di numero, ma mi è stato negato di usare quella banconota, facendomi notare che già in passato era stata fatta loro una richiesta similare, ma avevano rifiutato e per non fare torto a nessuno l'hanno negato anche a me». Andrea motiva ulteriormente la sua idea: «E' solo un atto simbolico, ma molte cose nascono da un semplice simbolo. Sarebbe bello avere una parità di genere, maschile e femminile, anche solo all'interno di un gioco, invece adesso il gioco è sbilanciato solo per un semplice puntiglio su un logo». L'auspicio dell'ideatore: «Sono rimasto un po' spiazzato dal sentirmi negare proprio da due ragazze l'aggiunta della componente femminile alla loro banconota, peraltro con una motivazione che per loro magari ha un senso, ma è legata ad una storia del passato – ha concluso - Io capisco tutto, ma i tempi cambiano, sono cambiate tante cose, all'epoca le donne avevano meno diritto di parola. Tra l'altro non mi risulta che ci siano altri giochi con tale attenzione alla parità di genere. A me piacerebbe, magari con un messaggio un po' più forte, senza essere ridondante e ripropormi ulteriormente, aggiungere quell'unica componente femminile mancante alla banconota degli Alfieri, per una questione di correttezza, perché i tempi sono cambiati e affinché tutto sia in totale armonia ed equilibrio».
«Ho creato il “Gioco del Carnevale” durante il periodo della pandemia da Covid 19, quando eravamo tutti a casa, il Carnevale era stato sospeso e ad Ivrea c'era un grande dispiacere generale – ha raccontato – Così mi era nata l'idea di evocare il Carnevale in un modo un po' alternativo, pensando che con un gioco si potesse riportare, almeno lontanamente, quel clima divertente, spensierato e di unione che solo questa manifestazione riesce a generare. Per realizzarlo ho chiamato tutte le squadre di aranceri, tutte le componenti storiche, ma mancava l'adesione di due componenti che non avevano potuto partecipare: il Gruppo dei Pifferi e Tamburi, che ha aderito successivamente, e gli Alfieri, in rappresentanza dei quali sono poi venute a parlarmi due ragazze». Moretto ha deciso di migliorare ulteriormente il gioco, ponendo l'attenzione anche su un tema sociale ancora più sentito in questo periodo: la parità di genere. «Visto che il Carnevale per certi aspetti è sempre stato un po' troppo maschilista, ho cercato di avere sui simboli delle carte una parità di figure, sia maschili che femminili – ha spiegato - Delle componenti alcune sono finite sul tabellone, altre sulle banconote, altre ancora sulle carte. Quando ho chiesto il logo agli Alfieri, ho fatto vedere loro una banconota in cui c'era anche un'Alfiere donna, per avere parità di numero, ma mi è stato negato di usare quella banconota, facendomi notare che già in passato era stata fatta loro una richiesta similare, ma avevano rifiutato e per non fare torto a nessuno l'hanno negato anche a me». Andrea motiva ulteriormente la sua idea: «E' solo un atto simbolico, ma molte cose nascono da un semplice simbolo. Sarebbe bello avere una parità di genere, maschile e femminile, anche solo all'interno di un gioco, invece adesso il gioco è sbilanciato solo per un semplice puntiglio su un logo». L'auspicio dell'ideatore: «Sono rimasto un po' spiazzato dal sentirmi negare proprio da due ragazze l'aggiunta della componente femminile alla loro banconota, peraltro con una motivazione che per loro magari ha un senso, ma è legata ad una storia del passato – ha concluso - Io capisco tutto, ma i tempi cambiano, sono cambiate tante cose, all'epoca le donne avevano meno diritto di parola. Tra l'altro non mi risulta che ci siano altri giochi con tale attenzione alla parità di genere. A me piacerebbe, magari con un messaggio un po' più forte, senza essere ridondante e ripropormi ulteriormente, aggiungere quell'unica componente femminile mancante alla banconota degli Alfieri, per una questione di correttezza, perché i tempi sono cambiati e affinché tutto sia in totale armonia ed equilibrio».
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