Per l´attore Canavesano,Stefano Saccotelli, una nuova stagione di fiction su RAI 1
07-10-2014 15:39 - ATTUALITA´
Ivrea (TO) della Redazione. Due gli appuntamenti che attendono Stefano Saccotelli nella nuova stagione di fiction di Raiuno: l´attore canavesano sarà infatti tra i protagonisti di "Questo nostro amore 70". Seguito della fortunatissima serie con protagonisti Anna Valle e Neri Marcorè ambientata nella Torino degli anni Sessanta: che, anche nella replica estiva della sua prima edizione, ha raggiunto ascolti da record. "Essere parte di un prodotto così popolare - spiega - in un ruolo davvero accattivante, è per me un altro parziale traguardo". Un percorso professionale che prosegue da oltre vent´anni, una passione scoperta quasi per caso in un teatro di provincia: buttato letteralmente sul palco per sostituire, a pochi minuti dall´inizio, un amico a uno spettacolo. "Poche battute e senza nemmeno una prova, abbastanza per la curiosità di proseguire su un terreno mai esplorato prima: una specie di folgorazione, di terapia d´urto". Poi la scuola, nel laboratorio di Mario Brusa, il perfezionamento a New York e Parigi e le prime scritture: quindi l´incontro con l´indimenticato maestro Vittorio De Seta, che lo sceglie per il ruolo di don Sandro nel suo ultimo "Lettere dal Sahara". Il resto è storia recente. Nel prosieguo della vicenda delle famiglie Costa e Strano, sullo sfondo della Torino industriale del secondo dopoguerra investita dal fenomeno dell´immigrazione dal Sud, saranno proprio i gemelli Domenico e Fortunato a essere protagonisti di una loro "storia nella storia": con un burbero tabaccaio, poco propenso ad accogliere i nuovi concittadini e alle prese con i piccoli furti nel suo negozio del centro, per opera di una banda di ragazzini. "Devo molto - continua Saccotelli - al regista Luca Ribuoli, che mi ha voluto nel ruolo e mi ha lasciato piena libertà di andare spesso oltre la sceneggiatura: cosa rara, e coraggiosa, in un progetto di così grande visibilità. Mi sono divertito a immaginare questo "tabachin", attingendo anzitutto dagli inizi col teatro dialettale, e ringrazio l´amica e scrittrice piemontese Vittoria Minetti per la preziosa consulenza linguistica. Un personaggio nato anche dai ricordi della mia infanzia, io nipote di pugliesi immigrati in Piemonte che ha conosciuto, anche se marginalmente, l´iniziale ritrosia verso la gente venuta dal Sud per trovare lavoro alla Fiat o all´Olivetti. Un po´ quella, facendo i debiti distinguo, che accoglie i nuovi immigrati in un territorio che non dispone più delle risorse di cinquant´anni fa, ma non ha perso la sua natura accogliente". L´appuntamento con "Questo nostro amore 70", sostenuta da Film Commission Torino Piemonte e già presentata all´ultimo Prix Italia Rai a Torino, è per novembre, anche se la data di messa in onda non è stata ancora confermata. E nella prossima stagione anche altri appuntamenti attendono il canavesano: come "La bella e la bestia", due puntate sulla celebre novella (già adottata da musical e cinema) che arriva su Raiuno con protagonisti Alessandro Preziosi e Bianca Suarez: in questo lavoro, girato in gran parte nel castello di Agliè a pochi chilometri dalla sua San Giorgio, Stefano incarnerà Brichot, un dottore scapestrato e gran frequentatore delle osterie. Girata in presa diretta in inglese, la miniserie è destinata anche al mercato estero. In calendario poi, giusto all´immediata vigilia di Natale, il ritorno a "Centovetrine", nel suo "storico" ruolo di sacerdote della serie chiamato a celebrare l´ennesimo matrimonio a sorpresa. "Senza dimenticare - conclude - la mia partecipazione a un prodotto valdostano: ringrazio infatti Michele Peyretti per avermi voluto in un cammeo nella sua "Veillà delle meraviglie", nella puntata della serie (prossimamente sugli spazi di Raitre Valle d´Aosta) dove si parlerà delle miniere del territorio". Quello, appunto, dove Stefano ricarica da qualche anno le pile dopo il suo girovagare tra un set e l´altro, sperando di poter tornare quanto prima ai suoi primi amori: il teatro e la scrittura, e i progetti non mancano.
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