Ivrea saluta il Prof. Giovanni Maggia, sindaco dal 1994 al 1998
22-01-2024 00:48 - CRONACA
Ivrea (TO), di Désirée Gabella. Ivrea si appresta a dare oggi, lunedì 22 gennaio, l'ultimo saluto al Professor Giovanni Maggia, già Sindaco della città dal 1994 al 1998, deceduto pochi giorni fa. Il Prof Maggia era molto noto e stimato in città, non solo per la sua intensa attività politica e l'impegno in ambito universitario, ma anche per il suo impegno in ambito sociale, come volontario presso il Pronto Soccorso di Ivrea, nonché per la sua elevata cultura che rendeva interessante qualsiasi chiacchierata con lui. Non erano rare, infatti, le serate trascorse dal Professore presso l'Aquila Nera, il locale del ristoratore amico Tony Cuomo, che assumeva quasi location da circolo letterario quando le chiacchierate tra lui e gli amici spaziavano dalla politica, alla letteratura, alla storia, senza naturalmente tralasciare quella di Ivrea. Era indubbiamente un pozzo di conoscenza, che elargiva con l'umiltà dei dotti, ma l'allure di uno degli ultimi veri politici, che si occupavano della cosa pubblica per e con passione. E' stato proprio l'amico Cuomo a ricordarlo per primo: «Mi manca moltissimo, era un amico e una persona veramente speciale». In questi giorni, però, sono stati moltissimi coloro che, anche attraverso i social network, hanno lasciato un bellissimo ricordo del fu Sindaco, tra i primi proprio il suo collega Stefano Sertoli, sindaco di Ivrea fino allo scorso anno: «Caro Giovanni, ci hai lasciato un incolmabile senso di vuoto, umano, sociale e culturale. La tua dedizione alla Comunità, nel senso più puro del termine, il tuo continuo interesse rivolto alle vicende cittadine, quella tua infinita disponibilità al dialogo e al confronto, intrisa di cultura, sapienza e saggezza senza mai rinunciare giusta dose di ironia anche con chi pensava diversamente da te, resteranno per sempre esempio per tutti noi da tramandare ai più giovani. Rip Professore». D'accordo l'imprenditore Vincenzo Ceratti: «Mi dispiace davvero molto, per il grande uomo e per il suo essere davvero politicamente inclusivo, non solo nelle parole e nelle frasi di circostanza. Seppur su lati diametralmente opposti, siamo sempre riusciti senza nessuna fatica a confrontarci nella massima educazione e rispetto. Per lui odio, rancore o fare pagare dazio all'avversario politico solo in quanto tale, erano cose che non esistevano. Grandissimo Giovanni vola libero e alto, riposa in pace». Anche Andrea Benedino, già consigliere e assessore comunale ad Ivrea, l'ha ricordato: «Proprio in concomitanza con la sua candidatura a sindaco ebbe inizio la mia avventura politico amministrativa ad Ivrea, mi candidavo infatti per la prima volta alle elezioni comunali per sostenerlo e fui per gran parte del suo mandato tra i primi esclusi dal Consiglio Comunale. Furono gli anni della mia palestra politica in cui da spettatore iniziavo ad ascoltare i dibattiti in quell'aula, iniziando sempre più a partecipare e a farmi coinvolgere dal partito cittadino degli allora DS, fino a diventarne segretario cittadino. Nell'ultimo anno del suo mandato ebbi infine l'occasione di subentrare in Consiglio Comunale. Fu un'esperienza politica incredibile e molto formativa, le tensioni in quella maggioranza erano molto forti, soprattutto tra la maggioranza e la Giunta comunale. I dibattiti in consiglio comunale erano molto alti e spesso venivano provocati ad arte proprio da Giovanni che era solito infiammare il dibattito non prima di mezzanotte per costringerci a dibattere anche fino alle 3 del mattino. Negli ultimi anni ho avuto meno occasioni di frequentarlo, anche se poteva capitare di trovarlo in tarda serata all'Aquila Nera ed essere coinvolto in lunghe discussioni. Hai servito con onore la nostra città, Giovanni, e hai avuto anche il pregio di saper fare un passo indietro quando comprendesti che la fase della "supplenza della società civile rispetto alla politica" si stava esaurendo, garantendo alle forze politiche che ti avevano sostenuto di evitare lacerazioni inutili e di poter proseguire ancora per molti anni a governare Ivrea, senza aprire spazi politici alla destra. Ciao Giovanni!». Cordoglio anche dalla vicina Montalto Dora, con le condoglianze del Sindaco Renzo Galletto: «Si può apprezzare un uomo per le sue doti intellettuali, ma si può stimare un uomo soprattutto per la sua onestà civica. Il Professore Giovanni Maggia coniava assieme queste due virtù e di questo ne devo dare pubblicamente atto». Dal Sindaco di Borgofranco Fausto Francisca: «L'ho stimato come sindaco, come professore, come uomo di cultura. Molte volte ci siamo "scontrati", ma sempre nel reciproco rispetto, tanto da rimanere amici. Sono veramente dispiaciuto, anche se da giorni ero preparato all'evento, sentite le narrazioni degli amici che andavano a trovarlo. Che riposi in pace».
Ricordiamo anche il suo impegno come volontario del Pronto Soccorso di Ivrea, le cui condoglianze sono arrivate dalla Presidentessa Rita Burlando. Ed un ringraziamento speciale da Tiziana Bertino: «Persona veramente eccezionale in tutti gli ambiti, ma in modo particolare lo voglio ricordare per quello che ha voluto fare per la Croce Rossa di Ivrea. E' a lui che dobbiamo tante novità che ancora adesso sono presenti nel comitato. Sentite condoglianze alla famiglia».
In segno di cordoglio per la scomparsa del Prof Maggia e per ricordare il suo amore per la Città, nella giornata odierna sarà allestita una camera ardente nell'atrio del Palazzo comunale di Ivrea dalle 11.00 alle 14.30. I funerali saranno celebrati nella Parrocchia di San Grato in Borghetto alle ore 15.00.
Come Tic ci uniamo al cordoglio della comunità e della famiglia, ricordando l'ultima bella chiacchierata fatta l'anno scorso, subito dopo le elezioni comunali, certo non pensando fosse veramente l'ultima. Condividiamo il pensiero comune che si tratti veramente una grave perdita umana, politica, storica e culturale per la città. Era uno degli ultimi veri politici, che sapevano comunicare anche con persone di idee politiche diverse, senza prevaricare, ma argomentando con estrema intelligenza. Quando lo incontravamo per la strada lo salutavamo ancora "Buongiorno/Buonasera Sindaco", in segno di immutato rispetto e stima. Raccontava di uno spaccato di Ivrea dei tempi che furono, di cui era memoria storica, che purtroppo non avremo più il piacere di sentire. Con orgoglio posso affermare che ricordava con affetto il suo amico, mio papà, e nel congedarmi, proprio in quell'ultima chiacchierata, mi disse "posso dire di aver avuto l'onore di aver parlato con la figlia dell'ingegner Gabella". Ovviamente l'onore era tutto mio. È stato come un lascito umano, che non dimenticherò mai. Condoglianze dalla redazione di Tic.
[]
[]
[]
[]
[]
[]