In ricordo di Robin Williams...
13-08-2014 02:28 - CRONACA
Mondo. Cronaca. Di Desiree´ Gabella. In uno dei suoi film più noti era stato accusato di "eccessiva felicità", e invece nella vita reale non ha sopportato il peso della sua stessa esistenza e, all´età di 63 anni, all´apice della sua carriera, tre matrimoni e dei figli, l´attore poliedrico Robin Williams ha posto fine alla sua esistenza. Chi è stato bambino negli anni ´80 e´ sicuramente cresciuto con i simpatici telefilm in cui un giovanissimo Robin Williams interpretava Mork, un alieno sceso sulla terra che aveva stretto amicizia con la bella Mindy. Con il saluto di "Nano nano", accompagnato da un caratteristico movimento della mano, varie generazioni hanno negli anni potuto apprezzare l´evoluzione di un attore ed artista poliedrico, cresciuto esponenzialmente alla sua folgorante carriera, che ben ha saputo conciliare ruoli di sottile ironia (come in "Patch Adams"), alla tenerezza dei suoi personaggi (come in "Hook", "Mrs Doubtfire", o "L´uomo bicentenario"), fino a ruoli estremamente seri e drammatici e dagli insegnamenti forti (come in "L´attimo fuggente" o "Goodmorning Vietnam"). "Capitano o mio capitano" e "Carpe diem", sono diventati il motto di moltissimi ragazzi che hanno visto e rivisto uno dei film cult per centinaia di giovani e non, "L´attimo fuggente", uno dei film che gli ha fatto guadagnare ufficialmente un posto d´onore tra le star di Holliwood. Ma la vita spesso e´ strana, piena com´è di coincidenze e strade che, più o meno casualmente e più o meno inconsapevolmente, sono destinate ad incrociarsi, per poi separarsi e ritrovarsi ancora, in un inarrestabile vortice che di fatto non è altro che la vita. Ed è così che, in un´anomala giornata estiva di agosto, il giorno seguente alla pioggia di stelle cadenti di San Lorenzo, per molte stelle cadute con le quali esprimere desideri, un´indifesa, piccola, grande stella, e´ salita in cielo a completare il firmamento celeste. Robin Williams, affetto da anni da una grave forma di depressione, ha ceduto a quello che tutt´oggi rappresenta uno dei mali più subdoli, e per questo pericolosi, della società, ed ha deciso di porre fine alla sua sofferenza interiore nella sua casa in California. Proprio come uno dei personaggi dei suoi film ha "colto l´attimo" facendola finita. Le indagini hanno fatto emergere che l´attore si sarebbe tolto la vita impiccandosi. Dal momento della terribile notizia della sua scomparsa, tutto il mondo dello spettacolo, i suoi ammiratori, e lo stesso Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, si sono stretti accanto al dolore della famiglia attraverso varie forme. Moltissimi i messaggi su vari social network, così come le composizioni di fiori portate davanti alla sua abitazione o sulla stella riportante il suo nome nella passeggiata delle stelle di Holliwood. Certo è che la notizia di Williams ha colpito, forse più di tutto, e forse al di la´ della persona stessa, per il dramma esistenziale di un uomo, come ce ne sono tanti, che dietro un apparente gioioso, tenero e rassicurante sorriso, nascondeva un dramma interiore che nemmeno nella sua migliore delle interpretazioni avrebbe potuto impersonificare. E non sono mancati, come da copione, alcuni dei suoi film trasmessi in prima e seconda serata in tv, così come la notizia lanciata in ogni Tg nazionale. Ciò che lascia ancora più attoniti rispetto alla notizia della sua morte, tuttavia, resta il modo in cui i Mass media hanno trattato la notizia. Praticamente ogni notiziario si è aperto informando sulla modalità con cui l´attore si sarebbe suicidato, fino ad affrettarsi a confermare la notizia della sua morte da soffocamento. E lasciano sgomenti alcuni commenti apparsi sui social network, di chi parla senza cognizione di causa, di chi accusa quest´uomo di aver dato poca importanza alla vita, chi moralizza ergendosi a giudice supremo del bene e del male, senza sapere cosa passi esattamente nella testa di chi di depressione e´ malato, e non trova più momenti di gioia ne´ soluzioni al suo male, di chi, con paure e debolezze, ha dimostrato la sua umana e fragile condizione di essere umano, cedendo immancabilmente al peso della sua esistenza, con un unico fattore, che, a differenza dei suoi film, questa volta, non saranno ammesse repliche, ne´ nuove interpretazioni, ne´ altre opportunità per il suo personaggio. E, nonostante tutto, Freddy Mercury l´ha insegnato, "The show must go on".
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