Il lato umano del Mais Rosso di Banchette
27-10-2014 02:28 - EVENTI
Banchette (TO), di Désirée Gabella. In provincia di Torino, a due passi dalla più nota Ivrea, esiste un paese ancora profondamente irradicato nelle sue tradizioni contadine: Banchette. E´ proprio qui che un gruppo di amici ha deciso di affrontare una sfida, partita come un sogno, che ha poi preso forma in un progetto e, infine, è diventata realtà. L´idea iniziale è partita proprio dalle origini legate alla terra canavesana, e più precisamente da un seme. Il gruppo ha infatti scoperto dell´esistenza di un antico seme, un chicco di mais piemontese per l´esattezza, più piccolo rispetto a quelli del comune mais, dalla colorazione arancio intenso, quasi rosso, che, proprio per questa caratteristica, ha acquisito la denominazione di mais rosso. Da alcune ricerche effettuate su questa antica varietà di mais, essi hanno scoperto una serie di caratteristiche che differenziavano questa particolarità di mais rispetto a quello comune, non solo per colore e forma, ma anche per una serie di proprietà organolettiche superiori. Le ricerche si sono poi sviluppate in un progetto, che ha preso forma grazie anche al supporto dell´amministrazione comunale, capitanata allora dal sindaco Maurizio Cieol, che ha aiutato il gruppo di sognatori non solo moralmente, ma anche materialmente. L´amministrazione di Cieol, infatti, ha concesso loro dei terreni demaniali ad un affitto agevolato, a patto che essi tenessero i terreni curati, e si occupassero anche della manutenzione e della pulizia dei boschi circostanti i campi in questione. Così ha preso il via il progetto, gli amici pian piano si sono costituiti in un´associazione denominata "Bio-culture Banchette", che è riuscita nell´intento di reinnestare l´antico seme e, coltivando un piccolo appezzamento di terreno, ha iniziato a produrre un tipo di farina da polenta decisamente speciale e dalle proprietà organolettiche essenziali. Il prodotto è diventato di nicchia, assumendo un´importanza tale da essere celebrato da ben dieci anni in una festa, che si svolge solitamente l´ultimo fine settimana di ottobre, e coinvolge l´intero paese di Banchette in un evento con mercatini, specialità enogastronomiche, mostre e, naturalmente, l´immancabile vendita e degustazione del prodotto protagonista: la polenta a base di Mais Rosso. Il Mais Rosso di Banchette, inoltre, è stato riconosciuto come prodotto bio, essendo annoverato a pieno titolo tra gli antichi mais piemontesi, ed entrando a far parte del "Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino". Da un paio d´anni, inoltre, si è guadagnato un posto all´interno Salone del Gusto di Torino, con il benestare di Confagricoltura e Slow Food. E´così che si è giunti alla decima edizione della festa, con l´ennesima importante partecipazione della popolazione e con una squadra di persone, amici, volontari ed associati, che lavorano tutto l´anno intorno a questo prodotto, per assicurare qualità del mais e buona riuscita dell´evento. Anche quest´anno centinaia di espositori hanno popolato le vie del borgo antico di Banchette e la popolazione è accorsa numerosa. Un clima mite, inoltre, senza vento e pioggia che in passato hanno parzialmente rovinato la festa, ha fatto si´ che la manifestazione proseguisse per tutta la giornata nel migliore dei modi. Il coinvolgimento di realtà importanti del territorio, inoltre, come gruppi ed altre associazioni, tra appassionati di modellismo, di auto, moto, bici storiche, scultori, artisti, piccoli artigiani, hobbisti, collezionisti, nonché un´attenzione particolare rivolta ai bambini tramite la "Fattoria didattica" e prove di equitazione, hanno costituito la cornice perfetta di un evento ormai tanto atteso quanto apprezzato, che ci si augura possa proseguire nel corso degli anni. Anche se l´amministrazione comunale è infatti attualmente cambiata, l´ex sindaco Maurizio Cieol ha continuato a supportare in prima persona gli amici del Mais Rosso e, probabilmente, con i suoi ottimi consigli da amministratore di lungo corso, potrà ancora aiutare la squadra "Bio culture Banchette" e, magari, infondere anche nell´attuale amministrazione, della quale fa ancora parte in veste di consigliere d´opposizione, un po´ di quei valori e sani principi che hanno portato Banchette a caratterizzarsi per un prodotto che sta prendendo piede in tutta Italia e non solo. Il Mais Rosso, dunque, non è solo una realtà culinaria, né solo un antico seme di un´altrettanta antica qualità di mais, ma è un chicco che ha unito persone, un territorio, e che ha insegnato come anche per fare coltura ci vuole cultura. Una cultura insita nelle origini delle tradizioni contadine di un popolo, di un gruppo di persone, di amici, che avevano un sogno e che, con unione, dedizione, caparbietà e duro lavoro, hanno trasformato in quella che oggi si presenta come una concreta e solida realtà, fatta di storia, storie, amicizia, amore ed umanità di un popolo canavesano.
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