Il 9 dicembre "L´Italia si ferma"
08-12-2013 10:20 - POLITICA
Ivrea (To) di Stefania Bernardo. Lunedì 9 dicembre sarà un inizio di settimana molto caldo. È infatti prevista una mobilitazione su scala nazionale promossa da diversi comitati di cittadini.
"L´Italia si ferma" questo comunica il volantino che già da parecchie settimane gira per il Paese e sui social network. Un invito rivolto a tutti i precari, i disoccupati, agli studenti, a tutti coloro che hanno intenzione di manifestare il proprio dissenso contro il Governo e contro le Istituzioni italiane colpevoli, secondo gli organizzatori, "di aver distrutto l´identità di un paese e distrutto il futuro di intere generazioni". Un dissenso che, tuttavia, non sembra limitarsi ai confini italiani, ma che vuole porre l´accento anche sulla globalizzazione e sul modello di Europa così com´è stato attualmente strutturato. Punto cardine della "rivolta" è la difesa della Costituzione e della democrazia, e la richiesta di un Governo non più di "nominati", ma eletto con una nuova legge elettorale; richiesta più che legittima visto il recente parere della Consulta sul cosiddetto "Porcellum".
La mobilitazione del 9 dicembre è organizzata da cittadini che non hanno alcuna intenzione di vestire i colori dei partiti politici, tanto che, nel codice etico appositamente stilato, sono proibite tutte le bandiere che richiamino organizzazioni politiche di sorta e l´unico vessillo ammesso è il tricolore. Un codice etico dettagliato, che vieta ogni comportamento violento, forme di coercizione contro chi non è d´accordo con la mobilitazione, atti di vandalismo e di provocazione.
Nessuna appartenenza né ideologia, quindi, solo la voglia di manifestare il proprio disagio verso un paese con un tasso di disoccupazione insostenibile e risposte alla crisi che sembrano acuirla invece di alleviarla.
Una rivoluzione non violenta, questo è l´intento degli organizzatori, che non si limiterà solo alla giornata di lunedì, lo sciopero è infatti a "oltranza" e l´unico modo per fermarlo pare quello di ottenere un cambiamento radicale del Paese.
Il volantino avverte di fare scorte alimentari per tempo: sono previsti infatti blocchi ai rifornimenti perché si attende una forte adesione degli autotrasportatori, sulla scia dello sciopero dei "forconi" del 2012, oltre che la serrata da parte dei commercianti che aderiscono iniziativa.
Lo sciopero non è ancora partito, ma come sempre avviene in Italia, le polemiche non si sono fatte attendere. C´è chi lamenta minacce rivolte ai commercianti che non aderiscono all´iniziativa da parte degli organizzatori, che smentiscono categoricamente, e chi vuole collocare tutta l´operazione sotto l´ala dell´estrema destra.
I volantini continuano, tuttavia, a rimanere privi di simboli politici e i gruppi facebook che si occupano del coordinamento, respingono e tengono a bada quel che per loro sono chiari tentativi di strumentalizzazione per sabotare la loro iniziativa Gli organizzatori denunciano il silenzio dei mass media nazionali che, ad oggi, non hanno ancora parlato apertamente e con chiarezza di questa iniziativa.
Per quanto riguarda la città di Ivrea, il presidio dei comitati sarà in Corso Vercelli, angolo di via Strusiglia, nei pressi del distributore Shell, dove verranno installati dei gazebo e i partecipanti volantineranno e spiegheranno le ragioni della protesta.
Per chi volesse maggiori informazioni sulla mobilitazione del 9 dicembre questo è il sito di rifermento locale: http://www.resistenzaeporediese.it/
"L´Italia si ferma" questo comunica il volantino che già da parecchie settimane gira per il Paese e sui social network. Un invito rivolto a tutti i precari, i disoccupati, agli studenti, a tutti coloro che hanno intenzione di manifestare il proprio dissenso contro il Governo e contro le Istituzioni italiane colpevoli, secondo gli organizzatori, "di aver distrutto l´identità di un paese e distrutto il futuro di intere generazioni". Un dissenso che, tuttavia, non sembra limitarsi ai confini italiani, ma che vuole porre l´accento anche sulla globalizzazione e sul modello di Europa così com´è stato attualmente strutturato. Punto cardine della "rivolta" è la difesa della Costituzione e della democrazia, e la richiesta di un Governo non più di "nominati", ma eletto con una nuova legge elettorale; richiesta più che legittima visto il recente parere della Consulta sul cosiddetto "Porcellum".
La mobilitazione del 9 dicembre è organizzata da cittadini che non hanno alcuna intenzione di vestire i colori dei partiti politici, tanto che, nel codice etico appositamente stilato, sono proibite tutte le bandiere che richiamino organizzazioni politiche di sorta e l´unico vessillo ammesso è il tricolore. Un codice etico dettagliato, che vieta ogni comportamento violento, forme di coercizione contro chi non è d´accordo con la mobilitazione, atti di vandalismo e di provocazione.
Nessuna appartenenza né ideologia, quindi, solo la voglia di manifestare il proprio disagio verso un paese con un tasso di disoccupazione insostenibile e risposte alla crisi che sembrano acuirla invece di alleviarla.
Una rivoluzione non violenta, questo è l´intento degli organizzatori, che non si limiterà solo alla giornata di lunedì, lo sciopero è infatti a "oltranza" e l´unico modo per fermarlo pare quello di ottenere un cambiamento radicale del Paese.
Il volantino avverte di fare scorte alimentari per tempo: sono previsti infatti blocchi ai rifornimenti perché si attende una forte adesione degli autotrasportatori, sulla scia dello sciopero dei "forconi" del 2012, oltre che la serrata da parte dei commercianti che aderiscono iniziativa.
Lo sciopero non è ancora partito, ma come sempre avviene in Italia, le polemiche non si sono fatte attendere. C´è chi lamenta minacce rivolte ai commercianti che non aderiscono all´iniziativa da parte degli organizzatori, che smentiscono categoricamente, e chi vuole collocare tutta l´operazione sotto l´ala dell´estrema destra.
I volantini continuano, tuttavia, a rimanere privi di simboli politici e i gruppi facebook che si occupano del coordinamento, respingono e tengono a bada quel che per loro sono chiari tentativi di strumentalizzazione per sabotare la loro iniziativa Gli organizzatori denunciano il silenzio dei mass media nazionali che, ad oggi, non hanno ancora parlato apertamente e con chiarezza di questa iniziativa.
Per quanto riguarda la città di Ivrea, il presidio dei comitati sarà in Corso Vercelli, angolo di via Strusiglia, nei pressi del distributore Shell, dove verranno installati dei gazebo e i partecipanti volantineranno e spiegheranno le ragioni della protesta.
Per chi volesse maggiori informazioni sulla mobilitazione del 9 dicembre questo è il sito di rifermento locale: http://www.resistenzaeporediese.it/
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