Commiato all´Ing. Giuseppe Gabella. La dedica al mio papà.
27-06-2015 01:34 - CRONACA
Ivrea (TO), di Desiree´ Gabella. Ci sono commiati che non si vorrebbero mai scrivere, addii che non si vorrebbero mai pronunciare. La vita non è sempre giusta come la vogliamo noi, e se ormai addirittura nei nostri telefilm preferiti non esistono più i finali lieti, purtroppo ancor di più nella vita dobbiamo aspettarci di tutto. Come molti di voi avranno già appreso, purtroppo, ieri notte/mattina, intorno alle 4,15, papà ci ha lasciato. Non me la sono sentita di scrivere subito un pensiero, anche se mi sembrava giusto condividerlo anche con voi amici che in tanti modi in questi mesi mi avete dimostrato affetto. Così ho preso un po´ le distanze per poi ripromettermi di scrivervi, come ho spesso fatto in questi mesi, condividendo un po´ del mio dolore ma con una matrice con lati ironici, con tutti gli insegnamenti annessi che questa esperienza mi aveva portato. Molti di voi hanno apprezzato tutto ciò, molti me l´hanno anche detto, ed io sono contenta di aver potuto condividere con voi alcuni pensieri. In fondo a papà faceva piacere. Lui era un po´ particolare, un po´ come me, consapevole di un´unicità che lo contraddistingueva, e spesso mi diceva "Desy con le mie storie ci sarebbe da scrivere un libro". Beh proprio un libro non ce l´ho fatta a scriverlo, sono sincera, non me la sono sentita, perché il carico emotivo di un familiare malato che ti racconta le sue storie e´ troppo forte per poterlo romanzare. Però ho cercato in qualche modo di esaudire un suo desiderio e farvelo conoscere, benché in minima parte, con questo suo modo di essere particolare che lo contraddistingueva, affrontando sempre tutto con un pizzico di ironia, perché lui stesso sosteneva essere una delle massime forme di intelligenza, sottolineando come "una persona che non ride mai non e´ una persona seria ". Papà era speciale nella sua unicità. Unico nelle sue imperfezioni, come tutti noi, ma di certo non passava inosservato. Era un uomo bellissimo, ed ovviamente quale padre non lo è per una figlia, ma lui bello lo era oggettivamente, con un portamento elegante, gli occhi di un azzurro intenso, e quella somiglianza giovanile con Paul Newman che gli donava un fascino particolare. Era un uomo colto, amante dei viaggi e del sapere, i cui racconti spaziavano dagli studi in Svizzera (dove è nato), ai suoi lavori di ingegneria in Germania ed in Africa, alle sue frequentazioni dei circoli letterari tedeschi, alle sue partecipazioni alla "prima" della Scala, ai "concerti di capodanno a Vienna", per poi proseguire con la medicina, la storia, fino ad arrivare ai personali racconti di famiglia e all´incontro con mamma. Papà parlava perfettamente 4 lingue, ed andava fiero dei suoi amici e dei fratelli sparsi in giro per il mondo, con i quali aveva sempre condiviso esperienze uniche ed irripetibili. Non aveva un carattere facile, di certo forgiato da una vita che non era mai stata troppo dolce con lui, ma era buono, si affeziona alle persone, si commuoveva quando sentiva l´inno italiano o quando raccontava storie del passato. Era dai modi signorili ed anche in famiglia era tutto un "per favore", "grazie", "scusa se disturbo", perché faceva parte di quelle persone che hanno un´educazione quasi innata, e che credevano ancora che le buone maniere fossero una gran bella abitudine. Era l´unico a farmi sempre i complimenti per un vestitino, oppure ad accorgersi se avessi cambiato pettinatura. Aveva negli occhi lo stupore di un bambino che, quando vedeva qualcosa che gli piaceva esclamava "oh ma che bello!", con una naturalezza che faceva tenerezza. A distanza di 45 anni era ancora innamoratissimo della moglie (la mia mamma), dalla quale, soprattutto negli ultimi anni, non si distaccava mai. Amava la natura, i fiori, era appassionato di medicina e piante officinali. Amava leggere e poi discorrere delle letture. Era socievole ed amava i giovani (passione che l´aveva fatto apprezzare molto dai suoi alunni quando insegnava) e gli piaceva dialogare sia con i miei amici che con quelli di mio fratello, perché era socievole e gli piaceva parlare. Amante della tecnologia, nonostante i suoi 78 anni era sempre al passo con i tempi e gli piaceva investire in cellulari, televisori, o apparecchiature d´avanguardia.
Era ironico, adorava le barzellette, gli piaceva ridere (e a me piaceva farlo ridere), e lo faceva con un gusto ed una risata che era tutta sua. La vita con lui non è stata docile, ed anche se lui ha provato "a farle il solletico", lottando e vincendo molte battaglie, alla fine non ce l´ha più fatta a resistere. Ed è in questi momenti che ci si pone mille interrogativi, che però in fondo servono solo a riempire ancora di più la testa di un sovraffollamento caotico di pensieri, che certo aggiungono solo dolore a quello già indescrivibile per questa perdita. Forse pochi immaginavano il rapporto d´affetto speciale tra me e lui, fatto non di abbracci continui, ma reso possibile da un sottile legame inscindibile: il fatto che lui ed io fossimo uguali per molti aspetti. Non solo alcune inconfutabili caratteristiche fisiche (mani, occhi, braccia, piedi, labbra), ma per una mente artistica ricca di voglia di sapere e sempre piena di idee da realizzare e racconti da raccontare, che proprio per questa estrosità spesso ci faceva scontrare, ma intendere, perché ci riconoscevano l´uno nell´altra. Potrei raccontarvi per ore di papà, facendo appassionare alcuni o annoiare altri, ma la realtà e´ racchiusa nelle nostre strette di mano, negli sguardi, nei racconti segreti, nel nostro leggere libri di storia, nell´amore per gli animali, per i viaggi, le lingue straniere, nei valori profondi che diventavano il nostro credo, nella sete di giustizia ed onesta´, che non l´hanno fatto arricchire, ma che gli hanno permesso di insegnarmi che "potersi guardare allo specchio puliti e con orgoglio non ha prezzo".
Ho trovato giusto, soprattutto per lui, raccontarvi tutto ciò. Lui che quando pubblicavo uno dei nostri dialoghi e glielo dicevo poi mi chiedeva "ti hanno commentato qualcosa?". Lui che ha tanto lottato e voleva che il suo esempio fosse d´aiuto per gli altri, perché non bisogna mai mollare.
Per chi un po´ mi conosce, avrà riconosciuto in me molto del suo modo di essere, ed è per questo che adesso è come se mi avessero tolto uno specchio in cui riflettermi e con cui confrontarmi, un po´ (tanto) di me, e che forse pochi (forse persino io fino a qualche tempo fa), conoscevano.
E voglio sinceramente ringraziare tutti voi che mi avete sorretto in un periodo così difficile, in questi mesi di continua lotta. Voi che con ogni mezzo vi siete manifestati, Facebook, watsapp, sms, telefonate ecc... Amici di sempre, nuovi o ritrovati, ma sicuramente tutti dimostrati amici veri e speciali, fino all´ultimo, proprio come il mio papà.
Vi trascrivo anche la scritta sull´epigrafe :
"Giuseppe, uomo di infinita bontà. Assetato fino all´ultimo di cultura, di viaggi e di sapere. Ingegnere, insegnante, ma soprattutto padre e marito, che hai trasmesso il senso di giustizia e la volontà di non fermarsi mai".
Non ce l´ho fatta a scrivere un´intera biografia, ma vi ho raccontato un po´ di lui e di noi. Se questo può in qualche modo aver "arricchito" l´anima di qualcuno (come mi è´ stato confidato), ne sono lieta, perché allora vuol dire che ho espresso bene il modo di essere di papà, e, in qualche modo, ho reso omaggio ad un grande uomo, il mio papà.
Per chi avesse piacere il rosario si terrà lunedì 29 giugno alle 20,30 presso la chiesa di San Lorenzo (nei pressi di corso Vercelli 6 ad Ivrea), ed i funerali si svolgeranno martedì 30 alle 10 presso la medesima parrocchia.
Grazie di cuore a tutti.
Era ironico, adorava le barzellette, gli piaceva ridere (e a me piaceva farlo ridere), e lo faceva con un gusto ed una risata che era tutta sua. La vita con lui non è stata docile, ed anche se lui ha provato "a farle il solletico", lottando e vincendo molte battaglie, alla fine non ce l´ha più fatta a resistere. Ed è in questi momenti che ci si pone mille interrogativi, che però in fondo servono solo a riempire ancora di più la testa di un sovraffollamento caotico di pensieri, che certo aggiungono solo dolore a quello già indescrivibile per questa perdita. Forse pochi immaginavano il rapporto d´affetto speciale tra me e lui, fatto non di abbracci continui, ma reso possibile da un sottile legame inscindibile: il fatto che lui ed io fossimo uguali per molti aspetti. Non solo alcune inconfutabili caratteristiche fisiche (mani, occhi, braccia, piedi, labbra), ma per una mente artistica ricca di voglia di sapere e sempre piena di idee da realizzare e racconti da raccontare, che proprio per questa estrosità spesso ci faceva scontrare, ma intendere, perché ci riconoscevano l´uno nell´altra. Potrei raccontarvi per ore di papà, facendo appassionare alcuni o annoiare altri, ma la realtà e´ racchiusa nelle nostre strette di mano, negli sguardi, nei racconti segreti, nel nostro leggere libri di storia, nell´amore per gli animali, per i viaggi, le lingue straniere, nei valori profondi che diventavano il nostro credo, nella sete di giustizia ed onesta´, che non l´hanno fatto arricchire, ma che gli hanno permesso di insegnarmi che "potersi guardare allo specchio puliti e con orgoglio non ha prezzo".
Ho trovato giusto, soprattutto per lui, raccontarvi tutto ciò. Lui che quando pubblicavo uno dei nostri dialoghi e glielo dicevo poi mi chiedeva "ti hanno commentato qualcosa?". Lui che ha tanto lottato e voleva che il suo esempio fosse d´aiuto per gli altri, perché non bisogna mai mollare.
Per chi un po´ mi conosce, avrà riconosciuto in me molto del suo modo di essere, ed è per questo che adesso è come se mi avessero tolto uno specchio in cui riflettermi e con cui confrontarmi, un po´ (tanto) di me, e che forse pochi (forse persino io fino a qualche tempo fa), conoscevano.
E voglio sinceramente ringraziare tutti voi che mi avete sorretto in un periodo così difficile, in questi mesi di continua lotta. Voi che con ogni mezzo vi siete manifestati, Facebook, watsapp, sms, telefonate ecc... Amici di sempre, nuovi o ritrovati, ma sicuramente tutti dimostrati amici veri e speciali, fino all´ultimo, proprio come il mio papà.
Vi trascrivo anche la scritta sull´epigrafe :
"Giuseppe, uomo di infinita bontà. Assetato fino all´ultimo di cultura, di viaggi e di sapere. Ingegnere, insegnante, ma soprattutto padre e marito, che hai trasmesso il senso di giustizia e la volontà di non fermarsi mai".
Non ce l´ho fatta a scrivere un´intera biografia, ma vi ho raccontato un po´ di lui e di noi. Se questo può in qualche modo aver "arricchito" l´anima di qualcuno (come mi è´ stato confidato), ne sono lieta, perché allora vuol dire che ho espresso bene il modo di essere di papà, e, in qualche modo, ho reso omaggio ad un grande uomo, il mio papà.
Per chi avesse piacere il rosario si terrà lunedì 29 giugno alle 20,30 presso la chiesa di San Lorenzo (nei pressi di corso Vercelli 6 ad Ivrea), ed i funerali si svolgeranno martedì 30 alle 10 presso la medesima parrocchia.
Grazie di cuore a tutti.
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