Carnevale di Ivrea (Storico): edizione 2015 sottotono, conclusa tra applausi e polemiche.
18-02-2015 04:09 - CARNEVALE
Ivrea (TO), di Redazione. Si è conclusa l´edizione 2015 dello storico Carnevale di Ivrea, e, quest´anno, bisogna ringraziare di essere riusciti ad arrivare alla fine, perché, con tutti gli imprevisti verificatisi, qualche dubbio molti l´hanno avuto. Al di là di ogni imprevisto, tuttavia, è stata un´edizione un po´ sottotono, segno che qualcosa è certamente da rivedere. Per quanto riguarda i "fuoriprogramma" ovviamente non si può fare nulla, e c´è da dire che i pianeti certo non pare siano stati particolarmente favorevoli quest´anno. Intanto il tempo. Nei 5 giorni clou di carnevale è riuscito a fare tutti i tempi: nevicare, piovere, cielo cupo, sole, freddo e tempo mite. Altro problema: la salute. Purtroppo un attacco di influenza ha invaso la città, che non ha risparmiato nemmeno Vezzosa Mugnaia, Generale e moglie di quest´ultimo, colpiti tra bronchiti e polmoniti, al punto da costringere Generale e consorte ad un ricovero ospedaliero e limitare decisamente le uscite del Capo della festa nel corso degli ultimi due giorni di carnevale. Altro punto: è stato un carnevale sottotono. Decisamente bassa l´affluenza di gente nel corso della domenica a pagamento, ma anche gli altri giorni non c´e´ stato il pienone di edizioni passate, un po´ dovuto al ticket un po´ al tempo uggioso e freddo. Ulteriore punto: la Vezzosa Mugnaia. Non è dispiaciuta, ma non ha colpito come altre eroine di edizioni precedenti. Certo la gente la mimosa come al solito la richiedeva e lei si è presentata con portamento elegante e sorridente, ma, a detta di molti, non ha "fatto presa" sul pubblico, tant´è che l´ingresso in piazza al termine della battaglia del martedì grasso, è stato di un silenzio imbarazzante, spezzato solo dai cori degli aranceri, e senza le eccessive ovazioni a cui siamo abituati. Altro punto: la fondazione organizzatrice. È già stato detto molto e non ci ripeteremo, ma le lamentele raccolte in questa edizione sono state più del solito, anche se un plauso va, come sempre, ai volontari che sono prodigati durante le varie giornate. La conclusione di un clima un po´ acceso della manifestazione è stata una sfiorata rissa in municipio durante le premiazioni delle squadre, sedata solo dall´intervento della Polizia. Altro punto da rivedere: la puntualità. A parte l´impeccabile presentazione alle 21 del sabato sera della Vezzosa Mugnaia dal balcone del palazzo municipale, sono stati molti, forse troppi, i ritardi nel corso della kermesse. Eclatante il ritardo nella conclusione della battaglia delle arance di martedì grasso, con ritardo nel rientro del giro del corteo storico, ritardo nell´abbruciamento degli scarli e, di conseguenza, nella chiusura delle manifestazioni. Altra pecca: lo spostamento dei fuochi d´artificio dal sabato alla domenica di festa, con posizionamento di Vezzosa Mugnaia e Generale sotto un gazebo in lungo Dora per assistere allo spettacolo. A detta della maggior parte delle persone, questo non è stato logisticamente apprezzato, sia perché impegnava le persone a venire in città per due sere consecutive, sabato e domenica, sia perché la maggior parte delle persone il giorno seguente, lunedì, lavorava. La posizione logistica dei due protagonisti della festa, oltretutto, faceva si che potessero vedere lo spettacolo solo tra i rami degli alberi, posizione dunque non certo ottimale. Inoltre sul ticket domenicale, di cui già accennato, la gente si è un po´lamentata, non tanto per il costo in se´, anche se molti anche per quello, ma perché non giustificavano in alcun modo a cosa fosse dovuto tale rincaro, e, in particolar modo suggerivano di allegare gadget (tipo il berretto frigio), o altri servizi, che ne giustificassero l´aumento. Posizionamento di maxi schermo in alcuni punti della città logisticamente poco visibili. Immagini trasmesse in differita e nessuna diretta (che in molti anche quest´anno ci hanno richiesto, abituati alle passate edizioni nostre). Sulle immagini non ci esprimeremo volutamente per correttezza e per non essere accusati di essere faziosi. Altra nota: la presenza dei media e dei fotografi. Poco considerata ed agevolata la stampa locale ed i fotografi che, a parte avere il pass per accedere in alcune aree, e nemmeno tutti, come al solito si sono dovuti arrangiare per trovare le location migliori e non mettere a rischio l´attrezzatura, oltre che per catturare le immagini più d´effetto. Significativo il fatto che i media nazionali quest´anno non abbiano prestato granché attenzione alla manifestazione, mentre ogni anno non mancava un ampio accenno alla kermesse eporediese. Questo è un vero peccato perché si sottovaluta l´importanza della comunicazione per il perdurare nel tempo di manifestazioni come questa.
In tutto questo, però, un punto a favore va a chiunque abbia usato il cuore in questo carnevale, anteponendo logica, buon senso e passione a regole fisse e, come nella migliore delle tradizioni italiane, non uguali per tutti. In particolar modo un plauso va ai veri protagonisti della festa. Innanzitutto al Signor Generale, Pierluigi Percivalle, che ha dimostrato un´umilta´ ed un attaccamento alla festa a dir poco unico. Nonostante l´influenza e la polmonite, si è presentato nel corso dell´abbruciamento dello scarlo di piazza di Città del martedì sera, per salutare la sua Vezzosa Mugnaia e assistere al momento per intero. La sua postura fiera a cavallo e lo sguardo colmo di emozione e tenerezza, mentre omaggiava con saluto militare Violetta, non sono passati inosservati alla folla che l´ha accolto come un vero e proprio eroe. Altro personaggio che non è passato inosservato in questa edizione è stato il Sostituto Gran Cancelliere Marco Adriano, che, senza nulla voler togliere ai suoi predecessori, è riuscito a riportare con i suoi verbali, colti e ben studiati, e con i suoi modi semplici ma eleganti, un po´ di quel rigore che non sempre era stato regolare nel corso degli anni. Altro personaggio fondamentale ed indimenticabile per la manifestazione è stato Giacomo Garello, ex aiutante addetto alla Vezzosa Mugnaia, che è rimasto anche quest´anno molto vicino alla Signora, riuscendo a fornire ottimi consigli anche ad nuovo addetto Dario Vallino, al suo primo anno in questo incarico. Un plauso anche al medesimo che, con eleganza e compostezza, è riuscito a prendere degnamente il posto del suo predecessore, accompagnando ed aiutando la Vezzosa nei momenti clou della festa. E poi, naturalmente, un doveroso riconoscimento va agli aranceri, a piedi e sui carri da getto, vera anima del carnevale, che, nonostante continuino a non essere annoverati come ´componente storica´ della manifestazione, rappresentano in realtà la storica ribellione del popolo contro le guardie del tiranno che opprimeva Ivrea con tasse e maltrattamenti. Ci sarebbero moltissimi altri punti da analizzare, positivi e negativi, ma non basterebbe una serata. Ci limitiamo a dire anche noi un "arvedze a giobbia ´n bot", nella speranza che il desiderio di questo popolo che ha già dovuto lottare contro un sovrano si realizzi e che la manifestazione sia sempre di più per la gente, per il popolo, lo stesso che ama il suo storico carnevale.
In tutto questo, però, un punto a favore va a chiunque abbia usato il cuore in questo carnevale, anteponendo logica, buon senso e passione a regole fisse e, come nella migliore delle tradizioni italiane, non uguali per tutti. In particolar modo un plauso va ai veri protagonisti della festa. Innanzitutto al Signor Generale, Pierluigi Percivalle, che ha dimostrato un´umilta´ ed un attaccamento alla festa a dir poco unico. Nonostante l´influenza e la polmonite, si è presentato nel corso dell´abbruciamento dello scarlo di piazza di Città del martedì sera, per salutare la sua Vezzosa Mugnaia e assistere al momento per intero. La sua postura fiera a cavallo e lo sguardo colmo di emozione e tenerezza, mentre omaggiava con saluto militare Violetta, non sono passati inosservati alla folla che l´ha accolto come un vero e proprio eroe. Altro personaggio che non è passato inosservato in questa edizione è stato il Sostituto Gran Cancelliere Marco Adriano, che, senza nulla voler togliere ai suoi predecessori, è riuscito a riportare con i suoi verbali, colti e ben studiati, e con i suoi modi semplici ma eleganti, un po´ di quel rigore che non sempre era stato regolare nel corso degli anni. Altro personaggio fondamentale ed indimenticabile per la manifestazione è stato Giacomo Garello, ex aiutante addetto alla Vezzosa Mugnaia, che è rimasto anche quest´anno molto vicino alla Signora, riuscendo a fornire ottimi consigli anche ad nuovo addetto Dario Vallino, al suo primo anno in questo incarico. Un plauso anche al medesimo che, con eleganza e compostezza, è riuscito a prendere degnamente il posto del suo predecessore, accompagnando ed aiutando la Vezzosa nei momenti clou della festa. E poi, naturalmente, un doveroso riconoscimento va agli aranceri, a piedi e sui carri da getto, vera anima del carnevale, che, nonostante continuino a non essere annoverati come ´componente storica´ della manifestazione, rappresentano in realtà la storica ribellione del popolo contro le guardie del tiranno che opprimeva Ivrea con tasse e maltrattamenti. Ci sarebbero moltissimi altri punti da analizzare, positivi e negativi, ma non basterebbe una serata. Ci limitiamo a dire anche noi un "arvedze a giobbia ´n bot", nella speranza che il desiderio di questo popolo che ha già dovuto lottare contro un sovrano si realizzi e che la manifestazione sia sempre di più per la gente, per il popolo, lo stesso che ama il suo storico carnevale.
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