Attacco terroristico al cuore di Parigi. La Francia e´ blindata.
14-11-2015 01:46 - CRONACA
Francia. Di Desiree´ Gabella. Questa sera un gravissimo colpo e´ stato inflitto al cuore dell´Europa. Nel corso della serata di venerdì 13 novembre, intorno alle 22,30 circa (ora italiana), un attacco terroristico ha colpito i principali luoghi del centro di Parigi (France), mietendo vittime e terrore con sparatorie al grido di "Allah e´ grande". La situazione che si presenta tutt´ora e che stanno riportando le principali testate giornalistiche mondiali, e´ quella di una città sotto assedio. Uno scenario apocalittico con tanto di testimonianze in diretta e video, anche amatoriali, pubblicati in tempo reale da corrispondenti e persone che si trovano in questo istante nei luoghi dell´attentato. Decine di morti, ed altrettanti in ostaggio degli attentatori. Un centinaio di persone, che stavano partecipando ad una serata musicale alla Sala dei Concerti Bataclan, sono rimaste per più di un´ora ostaggio degli attentatori. Tra questi, alcuni di loro hanno inviato richieste d´aiuto attraverso i principali social network, altri hanno comunicano la loro paura, altri ancora hanno detto di essere feriti. La notizia terrificante e´ stato proprio il racconto di alcuni che hanno comunicato in tempo reale che gli attentatori li stavano uccidendo uno ad uno. I sistemi di sicurezza a Parigi si sono immediatamente allertati. Il Presidente francese Hollande ha proclamato lo stato d´allerta, con un messaggio alla Nazione comunicando quanto stesse avvenendo e che comunque sono pronti per difendersi. Nel frattempo, per questioni di sicurezza, sono state chiuse le frontiere francesi. Momenti di terrore anche allo stadio di Parigi, dove era in corso la partita di calcio Francia - Germania. Proprio durante la partita alcuni spari ed esplosioni hanno fatto interrompere la partita e lo stesso Presidente francese, presente al match, e´ stato immediatamente fatto evacuare. Nel frattempo si sono mobiliati i servizi di sicurezza francesi con le Teste di Cuoio, con l´obiettivo di liberare gli ostaggi. Ciò che è sconvolgente e´ il fatto che su vari social network molti musulmani hanno espresso messaggi di odio nei confronti della Francia al grido di "Francia Brucia", un odio tempestivamente e letteralmente cancellato dai moderatori degli stessi social, che hanno provveduto ad eliminare immediatamente i profili degli incitatori. Per contro da tutto il mondo stanno proliferando anche messaggi di solidarietà nei confronti della Francia, con tanto di pubblicazione dei principali simboli francesi, come la Tour Eiffel e la bandiera francese.
E´ panico, e´ caos, non solo a Parigi, ma in tutto il mondo. Anche a New York si sono immediatamente mobilitate le forze di sicurezza per scongiurare emulazione anche negli States. Ed intanto è stato comunicato che sabato 14 novembre le scuole resteranno chiuse in tutta la regione francese.
L´attacco in città si è concluso con il blitz delle Teste di Cuoio al Bataclan, l´uccisione di tre terroristi e la liberazione degli ostaggi, di cui molti feriti, anche in condizioni gravi.
La strage e´ stata definita "l´11 settembre francese" e qualcuno ha già affermato che Parigi e la Francia intera sono in guerra.
La decisione di chiusura delle frontiere in Francia, l´organizzazione di attentati terroristici in una città come Parigi, cuore dell´Europa, nei principali luoghi d´incontro delle persone come lo stadio, la sala dei concerti Bataclan, ed in ultimo un ristorante cambogiano nel quartiere di Les Halles, una città già violentemente colpita circa un anno fa con l´attentato terroristico alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo, e´ un chiaro segno del tentativo di alcuni di sabotare la normalità, di limitare la libertà. La libertà di andare a vedere un concerto o una partita di calcio, di andare in un ristorante, al supermercato, di circolare liberamente in città.
E mentre molta gente si preoccupa più dell´ultimo modello di cellulare uscito, piuttosto che di ciò che accade nel mondo, Parigi si prepara ad accogliere tra 20 giorni un vertice mondiale che accoglierà più di 100 capi di stato di nazioni del mondo.
Intanto qualcuno si interroga sull´operato dell´intelligence francese, che diceva di aver adottato un potente piano di sicurezza in seguito all´attacco a Charlie, ma evidentemente non è bastato. E mentre sui principali social network continuano ad alternarsi inni di incitazione all´odio, in cui i mussulmani affermano che uccideranno ancora altri infedeli, a post di solidarietà, e´ ormai evidente che, se non siamo entrati in piena terza Guerra Mondiale, poco ci manca.
La certezza e´ che sui principali social network, da domani, saremo tutti francesi col motto di "Je suis Paris", e, con altrettanta certezza, dopo qualche giorno, questa strage sarà già un lontano ricordo, da commemorare ogni anno, da ricordare come se si fosse assistito ad un film, convinti che siano eventi lontani anni luce, senza pensare che potrebbero colpire chiunque, ed ovunque.
E´ panico, e´ caos, non solo a Parigi, ma in tutto il mondo. Anche a New York si sono immediatamente mobilitate le forze di sicurezza per scongiurare emulazione anche negli States. Ed intanto è stato comunicato che sabato 14 novembre le scuole resteranno chiuse in tutta la regione francese.
L´attacco in città si è concluso con il blitz delle Teste di Cuoio al Bataclan, l´uccisione di tre terroristi e la liberazione degli ostaggi, di cui molti feriti, anche in condizioni gravi.
La strage e´ stata definita "l´11 settembre francese" e qualcuno ha già affermato che Parigi e la Francia intera sono in guerra.
La decisione di chiusura delle frontiere in Francia, l´organizzazione di attentati terroristici in una città come Parigi, cuore dell´Europa, nei principali luoghi d´incontro delle persone come lo stadio, la sala dei concerti Bataclan, ed in ultimo un ristorante cambogiano nel quartiere di Les Halles, una città già violentemente colpita circa un anno fa con l´attentato terroristico alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo, e´ un chiaro segno del tentativo di alcuni di sabotare la normalità, di limitare la libertà. La libertà di andare a vedere un concerto o una partita di calcio, di andare in un ristorante, al supermercato, di circolare liberamente in città.
E mentre molta gente si preoccupa più dell´ultimo modello di cellulare uscito, piuttosto che di ciò che accade nel mondo, Parigi si prepara ad accogliere tra 20 giorni un vertice mondiale che accoglierà più di 100 capi di stato di nazioni del mondo.
Intanto qualcuno si interroga sull´operato dell´intelligence francese, che diceva di aver adottato un potente piano di sicurezza in seguito all´attacco a Charlie, ma evidentemente non è bastato. E mentre sui principali social network continuano ad alternarsi inni di incitazione all´odio, in cui i mussulmani affermano che uccideranno ancora altri infedeli, a post di solidarietà, e´ ormai evidente che, se non siamo entrati in piena terza Guerra Mondiale, poco ci manca.
La certezza e´ che sui principali social network, da domani, saremo tutti francesi col motto di "Je suis Paris", e, con altrettanta certezza, dopo qualche giorno, questa strage sarà già un lontano ricordo, da commemorare ogni anno, da ricordare come se si fosse assistito ad un film, convinti che siano eventi lontani anni luce, senza pensare che potrebbero colpire chiunque, ed ovunque.
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